Turismo, Cna: «Rendere operativo il bonus in bassa stagione»

 


ASCOLI PICENO – La Cna di Ascoli analizza i dati del turismo nel Piceno fino a Ferragosto. Ripresa incoraggiante, ma è fondamentale lavorare per la bassa stagione (settembre e ottobre), rendendo realmente operativo il “Bonus vacanze”. Così come è strutturato ha portato benefici minimi sia alle famiglie che alle imprese del settore. Un albergo su 6 non ha riaperto e riaprirà, forse, in tempi migliori o, purtroppo, non riaprirà più

I dati della Cna di Ascoli aggiornati per il Piceno fino al ponte di Ferragosto. A maggio forte calo di presenze e di fatturato, nella Riviera del Piceno, fra il 70 e il 78 per cento. Timida ripresa a giugno con una flessione delle presenze pressoché dimezzata; ovvero compresa fra il 32 e il 38 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Luglio e prima quindicina da agosto, invece, con una ripresa e un inaspettato, anche se piccolo, segno positivo. Ovvero 3,4 per cento in più di presenze negli hotel, nei camping e nei b&b rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il commento del direttore e del presidente della Cna

Dopo la Toscana e l’Emilia Romagna, le Marche e il Piceno registrano dunque una delle migliori tenute del turismo balneare, insieme a Lazio, Campania e Sardegna. «Le nostre indagini – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – ci dicono che questa tenuta deriva principalmente dal turismo interno e da una concentrazione degli spostamenti nel fine settimana. Questo ci deve far riflettere per cercare di mantenere questo trend di positivo recupero anche nei mesi di settembre e di ottobre.»

«Incentivare vuol dire soprattutto – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli – trovare strumenti che soddisfino le aspirazioni delle famiglie e le esigenze delle imprese del settore. E il Bonus vacanze, così com’è strutturato al momento, funziona troppo poco per dare un impulso significativo alla mobilità vacanziera.» Incrociando i dati del Centro studi della Cna delle Marche con quelli della Camera di Commercio e con i sondaggi presso le imprese, la Cna di Ascoli ha verificato che nella zona nord della Riviera (fra Cupramarittima e Grottammare) solo una struttura ricettiva su 7 ha attivato le procedure per accogliere clienti grazie al Bonus.

Nella parte sud della Riviera (fra San Benedetto del Tronto e Porto d’Ascoli) c’è stata un’attivazione su 5. Nel capoluogo e nell’entroterra l’attivazione è stata più significativa, ovvero di una struttura su 3. Ma nel complesso l’adesione è stata inferiore al 10 per cento delle strutture, a fronte di un 22 per cento di attività che hanno deciso di non aprire per nulla i battenti. Rimandando il riavvio dell’attività a tempi migliori o, forse e purtroppo, a mai.

Il “bonus vacanze”

Tornando al “Bonus”, la Cna Picena rileva che l’importo modesto (150 per i single, 300 euro per coppie, 500 per le famiglie più numerose) potrebbe aver spinto i richiedenti ad utilizzarlo durante la bassa stagione. Questo spiegherebbe anche il poco aumento delle richieste ad agosto, che dovrebbe essere il mese più gettonato per le vacanze.

«Bonus più adeguato – conclude Balloni – e mirato realmente alle famiglie, alla bassa stagione e sia a una reale destagionalizzazione (settembre e ottobre) che a una delocalizzazione che comprenda, oltre alla costa, anche le città d’arte e la zona montana, potranno fare la differenza per un movimento turistico sul territorio che ci accompagni con un po’ meno di preoccupazione fino ai ponti di novembre e alle vacanze di Natale. Siamo consapevoli, con il nostro contatto diretto con le aziende, che molte delle attività ricettive che non hanno riaperto aspettano un segnale di sostegno per tornare attivi».

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