Un’interrogazione del senatore Roberto Cataldi sul futuro del Tribunale di Ascoli

Con sentenza del 5 febbraio 2024 del Tribunale di Ascoli Piceno, pubblicata il 7 febbraio successivo, è stata accolta una domanda di sfratto per finita locazione proposta dalla Investire Sgr, con conseguente condanna del conduttore (Agenzia del Demanio) al rilascio dell’immobile in cui ha sede il Tribunale di Ascoli Piceno. La data del rilascio è fissata per il 29 dicembre 2026;

Il rischio concreto che il tribunale si debba trasferire altrove ha provocato forti preoccupazioni nell’avvocatura, dato che un eventuale trasferimento andrebbe a interrompere la continuità e l’efficienza dei servizi giudiziari offerti a cittadini e imprese;

Come spiega il senatore M5s Roberto Cataldi “Il sindaco di Ascoli Piceno sembra aver ottenuto rassicurazioni dal sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, sull’acquisto dell’edificio da parte dell’Agenzia del Demanio, ma persistono preoccupazioni riguardanti i tempi e le modalità di tale operazione; non è chiaro che ci siano delle alternative nel caso in cui l’operazione di acquisto non dovesse andare in porto. Non è dato neppure sapere quale sia il costo dell’operazione e se ci saranno altri potenziali acquirenti in competizione con l’Agenzia del Demanio che possano far lievitare le richieste economiche rendendole insostenibili e speculative; è indispensabile valutare in ogni caso l’impatto di queste dinamiche sul diritto di accesso alla giustizia da parte dei cittadini e le possibili ripercussioni sull’avvocatura locale nonché sui tempi dei procedimenti” dice

“E’ fondamentale garantire la stabilità e la continuità dei servizi giudiziari;è necessario valutare con urgenza soluzioni alternative per la sede del Tribunale di Ascoli Piceno, non solo per evitare richieste economiche speculative ma anche per avere un piano di riserva nel caso in cui l’acquisizione dell’edificio attuale non dovesse concretizzarsi; l’eventuale trasferimento degli uffici giudiziari dovrebbe avvenire minimizzando i disagi per il personale e i cittadini, garantendo la continuità dei servizi, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione del Tribunale di Ascoli Piceno e quali azioni intenda intraprendere per garantire la permanenza degli uffici giudiziari nella loro attuale ubicazione; se esistano ipotesi alternative per una nuova sede del Tribunale di Ascoli Piceno e, nel caso, quali criteri vengano adottati per la scelta di questa nuova ubicazione; come intenda gestire i disagi legati a un eventuale trasferimento degli uffici giudiziari, in termini di accessibilità dei servizi per i cittadini e di continuità lavorativa per il personale e gli avvocati; quali siano le iniziative in programma per mitigare l’impatto economico e sociale di un eventuale trasferimento su avvocati, personale del tribunale e su tutta la comunità servita dal tribunale;se siano stati valutati eventuali effetti sul carico di lavoro del tribunale e sui tempi di attesa per i procedimenti a seguito delle turbolenze generate dalla situazione di incertezza attuale” conclude

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