Uno spettacolo al Concordia per ricordare le vittime delle Foibe

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 10 febbraio di ogni anno, si celebra in Italia il Giorno del ricordo, solennità civile che vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.  La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

Per celebrare tale giornata l’Assessorato alla cultura del Comune di San Benedetto, venerdì 10 Febbraio alle ore 11, promuove al teatro Concordia “Quell’enorme lapide bianca”, uno spettacolo di Luca Violini ad ingresso gratuito che ha debuttato in prima nazionale alla Camera dei Deputati nel 2009.

“Quell’enorme lapide bianca” nasce 8 anni fa proprio per raccontare la storia, dolorosa e a lungo dimenticata, delle Foibe, senza fornire strumenti propagandistici a questa o quella parte ma che, al contrario, ci stimola a capire e ricordare. E a raccontare la tragedia delle genti Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate sono due amici, lo sloveno Ive e l’italiano Enrico, in una conversazione intima e privata, caratterizzata da un dialogo molto intenso.

Lo spettacolo non pretende di rispondere a un dramma così gigantesco, ma si propone solo – come invoca Enrico verso la fine del testo – di “appoggiare un fiore rosso sulla lapide che ognuno di noi ha nel cuore”. Perché solo il ricordo può impedire che cose del genere succedano ancora.

Attore, doppiatore e regista, il marchigiano Luca Violini è una delle più importanti e note voci nazionali nel panorama del doppiaggio cinematografico, documentaristico, televisivo e radiofonico. In questo spettacolo, con l’essenzialità del Radioteatro, Violini ci invita a riscoprire il potere dell’immaginazione attraverso i suoni, dal vivo, a teatro. La voce diventa un vero e proprio strumento musicale, le parole acquistano emozione scivolando attraverso la musica, mentre i suoni diventano la scenografia della storia.

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