Uova contaminate, un caso nelle Marche. E’ allarme: “Fuori il nome dell’azienda coinvolta”

ANCONA – Il caso delle uova contaminate dall’insetticida fipronil coinvolge anche due aziende italiane. Due campioni “positivi” ai controlli sono stati infatti trovati in un centro di imballaggio nelle Marche e in un laboratorio artigianale di pasta nel Lazio, attivita’ medio-piccole. I relativi lotti sono stati ritirati.

Il ritrovamento e’ avvenuto nell’ambito dei controlli disposti dal ministero della Salute nelle settimane scorse dopo l’allarme diffusosi all’inizio di agosto in alcuni Paesi europei: tonnellate di uova infette con il pesticida – utilizzato in veterinaria contro pulci, pidocchi, acari e zecche e parassiti in genere ma vietato sugli animali destinati alla catena alimentare – erano state ritirate dai mercati di Olanda, Belgio, Germania, Gran Bretagna e Francia.

I due casi positivi – uno di uova in guscio, l’altro di “ovoprodotto”, cioe’ lavorato – sono stati scoperti su 114 campioni esaminati tra uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono dagli Istituti zooprofilattici e segnalati alle Regioni e Asl competenti per territorio per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l’adozione di eventuali provvedimenti restrittivi, fa sapere il ministero della Salute. Il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo chiede di “fare i nomi delle aziende coinvolte, pubblicare come in Francia subito l’elenco dei prodotti coinvolti e togliere il segreto sulla destinazione finale di tutti i prodotti alimentari importati rendendo finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero”. 

Premesso che si tratta di una sostanza che “deve essere assolutamente assente” negli alimenti, la quantita’ di fipronil rilevata, “pur superando il valore limite”, “e’ molto sotto la soglia di tossicita’ acuta”, quindi sono escluse conseguenze per la salute umana, rassicura Giuseppe Ruocco, a capo della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute. Peraltro, ha aggiunto, e’ una sostanza che “non si accumula, perche’ viene eliminata” dall’organismo. Il ministero, in collaborazione con le autorita’ sanitarie regionali e il Comando Carabinieri per la tutela della salute, ha monitorato uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono, sia di provenienza estera che nazionale: sono stati “42 i campionamenti dei Nas su prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati; 181 quelli delle Regioni su pollame, uova, derivati; 60 quelli disposti dal ministero per gli adempimenti comunitari (Uvac), per merci provenienti dai Paesi interessati dall’allerta.

Una decina di giorni fa erano stati sequestrati in Italia alcuni prodotti, mai messi in commercio, provenienti da un’azienda francese che aveva usato le uova di uno degli allevamenti olandesi coinvolti nell’uso del fipronil.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Templaria Festival 2017, finale col botto: spettacolo a Castignano

Articolo Successivo

Buona movida, San Benedetto prima nelle Marche e seconda in Italia