A Laura Marcolini il 33esimo Cabaret Amore Mio. Sorpresa Neri Marcorè

E’ di Macerata la vincitrice 33° festival Cabaret Amore Mio. Laura Marcolini la prima cabarettista delle Marche a vincere il concorso. A lei anche il premio della stampa, un vero record. Nel personaggio di Palmira “le mie zie, le mie nonne,  c’è tutta me stessa. Non lo cambierò mai!” 

di TIZIANA CAPOCASA

GROTTAMMARE – La marchigiana Laura  Marcolini è la vincitrice della 33 esima edizione di “Cabaret amore mio!”. Con il personaggio di “Palmira” un’arzilla vecchietta ha conquistato sia la giuria degli esperti , aggiudicandosi il premio di mille euro, che della Stampa.

“Pur presentando un personaggio caratteristico del territorio, Laura è stata in grado di varcare i confini regionali” la motivazione. Un vero exploit per la grande gioia e sorpresa della vincitrice.

“Non me l’aspettavo, un sogno. Già essere su questo palcoscenico per me è stata una conquista” ha detto l’esuberante  cabarettista che fa animazione nei villaggi e per bambini  e che  si è inventata un simpatico spot  con le Winks per fare pubblicità alla nostra regione “Le Marche tutto  ad un tiro di schioppo”.

La proclamazione è avvenuta a notte inoltrata dopo l’abbraccio del pubblico, quasi un’ovazione, che ha accompagnato l’apparizione a sorpresa sul palco di Neri Marcorè,  invitato dal direttore artistico Savinio Cesario e dal sindaco Enrico Piergallini  niente meno che sulla piana di Foce di Montemonaco, ultima tappa del tour estivo Risorgimarche. “Per riportare l’attenzione nelle Marche perché il terremoto non ha colpito solo Amatrice e Norcia“ ha detto Marcorè che ha regalato uno spassosissimo brano musicale su un marchigiano a Londra.

Hanno tenuto alto il livello della comicità gli applauditi ospiti:  Paolo Ruffini con un monologo sui titoli del cinema coinvolgendo il  folto pubblico e Gene Gnocchi, a cui  è stata assegnata l’altra Arancia d’Oro, con parrucca bionda e chitarra rossa sulla spalla.

“C’è crisi, non ho più lavoro per questo sono venuto a Grottammare. Sono stato chiamato  per le Feste dell’Unità, ma solo per friggere. Una volta facevo la Domenica Sportiva con Paola Ferrari che veniva  assemblata poco prima dello spettacolo”.

Sul palco con la sua  band, I figli di Renzi: “annunciamo i brani, ma non li facciamo”.  Questa la motivazione “Comico, scrittore, attore, cantante, showman, calciatore. Risulta impossibile riassumere in una sola motivazione il valore di una carriera unica e assurda, definibile soltanto attraverso l’accumulo: per le sue gag, i nonsensi, le dissacrazioni, per la sua ironia, i paradossi, le incongruenze, per i sui versi, capoversi, citazioni, per i sui ingaggi calcistici, per non aver mai avuto la puzza sotto il naso, per aver sempre cercato nuovi stimoli e infine per aver deciso di fare ‘tante cose male, piuttosto che una bene’. Ed essere comunque riuscito a fare bene tutto”.

Gradito ritorno al parco delle Rimembranze della vincitrice della passata edizione, la torinese Elena Ascione  che ha proposto uno skecth sulle diete e le misure forti.  In finale Piergallini ha ricordato il fotografo Antonio Biocca  che ha immortalato gli eventi salienti della città per 15 anni regalando un ricco archivio con la sua generosità e passione per Grottammare.

Poi  si è tolto un sassolino dalla scarpa: “Impensabile per un Comune di 16mila abitanti allestire una manifestazione  del genere se non ci fossero l’impegno corale di tanti e  la disponibilità  degli artisti ad esibirsi a cachet ridotti per il prestigio del nostro festival e l’amicizia con gli organizzatori. C’è, però, la cattiva abitudine di armarsi di piccone e rompere tutto. E’ facile scassare un muro, più difficile è usare mattoni e calce per costruirlo”.

Nei prossimi giorni il bilancio conclusivo di un festival  che senza più la direzione artistica di Enzo Iacchetti ha perso qualche centinaio di spettatori ma ugualmente si pone come la manifestazione di maggior spicco dell’estate del’intera Riviera delle Palme.

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