A San Benedetto cresce la produzione dei rifiuti, aumenta la Tari

traini in consiglio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Tassa sui rifiuti aumenta dello 0.8% per le utenze domestiche e del 4% per le attività produttive. Lo ha deliberato il Consiglio comunale nel corso della seduta sulla manovra finanziaria 2018.  Nel 2017 il rincaro era stato rispettivamente del 3% e del 10%. L’assessore al bilancio Andrea Traini chiarisce i motivi della lievitazione della tassa.
“Relativamente al 2017 gli importi da conguagliare – spiega Traini – sono dovuti ai maggiori costi per il conferimento fuori bacinio che ha comportato la maggiore spesa di 25 euro a tonnellata, ossia la differenza tra 95 euro e 120 euro a tonnellata. Moltiplicando per le 12mila e 944 tonnellate conferite comportano un maggiore costo di 355mila e 756 euro (Iva Inclusa). Sull’ammontare delle tonnellate conferite in discarica incidono anche i consumi delle tante persone ospitate in Riviera  a seguito del terremoto del 2016. A ciò si aggiungano la maggiore produzione di rifiuti indifferenziati per 33mila euro, quella degli ingombranti per circa 32mila euro, nonché la maggiore spesa di 154 mila euro  per la produzione di verde e spiaggiati, il tutto per un totale di 616mila euro.  Alla luce della maggiore produzione di rifiuti, dovuta anche alla presenza delle popolazioni ospitate a causa del terremoto, una parte del rincaro è stata computata nell’ambito del rimborso che verrà richiesto al governo centrale. Conseguentemente, dall’importo complessivo di 616mila euro è stata sottratta la somma di 345mila euro con una differenza, da recuperare di 271mila euro”.
Puntualizza Traini: “Per alcune utenze domestiche la tariffa non solo non aumenta ma, addirittura, diminuisce anche se di poco”.
Passando ad analizzare i costi relativi al 2018, in bilancio è stata iscritta la maggiore somma di 120mila euro dovuta al conferimento dei rifiuti fuori bacino per i primi sei mesi dell’anno. Nel complesso, per il 2018 il costo totale del servizio è di 11milioni e 436mila e 500 euro. Insomma, la PicenAmbiente conferisce i rifiuti nelle discariche di Fermo e Corinaldo. E questo comporta un maggiore costo per il trasporto, rispetto a quando venivano utilizzati i siti di Relluce e della Geta. Il trasporto dei rifiuti fuori bacino ha pesato sul bilancio del 2017 per 355mila euro. Per quanto riguarda i primi sei mesi del 2018 è stato stimato un incremento di 120mila euro. Dunque, le entrate della Tari nel 2017 sono state di 10milioni e 680mila euro, mentre nel 2018 si prevede l’aumento a 10milioni e 930mila euro, ovvero 250mila euro in più. Se poi aggiungiamo 546mila e 500 euro quale contributo per la Provincia, i cittadini in totale pagano 11milioni 476mila e 500 euro. Con il rimborso del Miur di 40mila euro si scende a 11milioni e 436mila e 500 euro.
L’operazione è stata contestata da Giorgio De Vecchis (Ripartiamo da Zero): “Da anni si dice che la differenziata è aumentata, ma la Tari invece di diminuire cresce”; Domenico Pellei (Udc): “Questo e un bilancio Picenocentrico, visto che la Picenambiente assorbe oltre 11milioni”; Flavia Mandrelli (Liberi e Uguali): “Il costo della Tari aumenta, ma la città è sporca”.

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