Anno 1868 : la “recensione” positiva su San Benedetto di Franz Liszt

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ abbastanza noto il legame sentimentale tra Franz Liszt e Grottammare . Le sei settimane trascorse nella Perla dell’Adriatico rigenerarono il grande compositore ungherese che per l’occasione aveva accompagnato il suo padre spirituale, don Antonio Solfanelli dall’11 luglio al 29 agosto 1868. “Le sei settimane a Grottammare resteranno per me uno dei migliori e più dolci ricordi della mia vita”. Così scrive Franz il 7 settembre dello stesso anno. Il paesaggio, il clima e la compagnia lo spingono ad affermare ammirato: “ L’ azzurro mare, gli ameni colli verdeggianti, la dolcezza del clima e il profumo dei fiori e degli aranci formano una poesia pari alla celeste armonia dei suoni”. Ma che dire di San Benedetto?  In una sua lettera si legge: “ …dalle colline dorate…si scorge la spiaggia di San Benedetto del Tronto cittadina di pescatori…Stupende barche da pesca che solcano il mare Adriatico, barche con le vele dipinte con soggetti religiosi o antichi emblemi, esse vanno cullate dalle onde di un mare sempre vivo sempre nuovo e sembra che il murmure delle acque costituisca una lene musica… “ . Si tratta di un’osservazione attenta e precisa nei confronti delle barche da pesca e di come erano dipinte. Uno spettacolo che impressionerà  anche lo scrittore francese Andrè Gide nel 1896. Interessante che Liszt paragoni il rumore delle onde a una musica soave (lene) e leggera. Quasi un delicato riposo assaporato, mentre si deliziava ad “ascoltare il rumore del mare”.

 

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