Ascoli, tutto quello che non va…

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A una sola gara dal giro di boa (si gioca martedì 6 gennaio contro il Teramo), l’Ascoli di mister Petrone guarda tutti dall’alto verso il basso nel girone B di Lega Pro. Un risultato eccellente, ma tra i bianconeri c’è ancora qualcosa che non va.

UN ESPERIMENTO – Mettiamo subito le mani avanti. Più tardi il pezzo odierno proseguirà con “tutto quello che va” di questa prima metà di stagione. Si tratta – se vogliamo – di un esperimento. Analizzare nel dettaglio gli aspetti negativi e quelli positivi della squadra in un doppio articolo. Nessuna critica, nessuna voglia di far polemica. Solo cercare di capire insieme quali sono gli aspetti che si possono migliorare per conquistare tutti insieme (staff, giocatori, società, tifosi) il traguardo della serie B.

PUNTI PERSI AL DEL DUCA – Partiamo allora dalla questione Del Duca. Non quella relativa al rifacimento dello stadio. Analizziamo i risultati ottenuti dal Picchio in questa stagione davanti al proprio pubblico. L’Ascoli è l’unica squadra del girone B a non aver mai perso in casa. Un risultato eccezionale. Ma nelle 9 partite disputate al Del Duca, sono arrivate solo 4 vittorie e ben 5 pareggi. 17 punti su 27 disponibili. Solo Reggiana, Forlì e Pistoiese hanno fatto meglio, questo bisogna dirlo. Il Picchio però ha affrontato tra le mura amiche compagini tutt’altro che irresistibili. Se si esclude il 2-1 contro L’Aquila all’esordio in casa e il pareggio per 1-1 col Pisa, sono troppi i punti persi per strada dai ragazzi di Petrone contro squadre inferiori. Amarissimo il pari maturato al 90’ contro il San Marino (penultimo solo per via della penalizzazione del Pro Piacenza e che fuori casa ha conquistato appena 2 punti). Non meglio i pareggi contro Prato (quartultimo e con soli 4 punti totalizzati in trasferta) e con il Gubbio (da 2-0 a 2-2 contro una squadra che aveva totalizzato 9 punti in 9 gare ed era in piena zona playout). E poi in casa si subiscono troppe reti: l’Ascoli ne ha incassate solo 10 finora, ma ben 7 sono state prese al Del Duca.

UNA ROSA CORTA – Col mercato di riparazione alle porte, servirà anche modificare una rosa che è apparsa fin troppo corta per una squadra che punta al salto di categoria. Spulciando le statistiche, sono ben 10 i calciatori che hanno già disputato più di 1000 minuti di gioco. Nell’ordine – dal più utilizzato – troviamo Lanni, Avogadri, Mengoni, Addae, Mustacchio, Chiricò, Berrettoni, Perez, Mori e Pirrone. Praticamente i soliti che vanno in campo ogni domenica. Poco dietro c’è Pelagatti (che ha trovato spazio nelle ultime uscite) e Dell’Orco (penalizzato dai soli 90’ nelle prime 9 gare). In altre parole: giocano sempre gli stessi. Che non è per forza un male. Il proverbio ‘squadra che vince non si cambia’ calza a pennello per la situazione dell’Ascoli. Ma a marzo-aprile, quando si deciderà il campionato, avere forze fresche di livello pari a quello dei titolari e che possano far rifiatare chi gioca di più sarà fondamentale e decisivo. La società lo sa e si è subito mossa bene: Tripoli è praticamente ufficiale. Ora però serve rinforzare il centrocampo (è qui che si può decidere un’intera stagione) e trovare un’eventuale alternativa a Perez e Altinier.

VINCERE IL GIRONE B – Chiudiamo la nostra rassegna con una piccola osservazione. “Ma se perde il Pisa, non possiamo perdere noi?”. “L’importante è restare sempre nel gruppetto playoff, anche se non si vince il campionato si può comunque salire in B”. Frasi che – troppo spesso – si sentono in città. Frasi che, comunque, hanno un fondo di verità. Ma l’Ascoli è l’Ascoli. Non deve pensare ai risultati del Pisa o a centrare i playoff. L’Ascoli può e deve vincere il campionato. Il patron Bellini – al momento della rifondazione – aveva preannunciato un percorso triennale per tornare ai fasti del passato. Ci vuole calma, certo. Ma se si ha l’occasione per affrettare i tempi la si deve cogliere al volo. Il girone B di quest’anno è uno di quei treni che non si devono perdere. Scaramanzia a parte (i tifosi sono invitati a toccare ferro), il girone B è il più abbordabile di tutta la Lega Pro. L’Ascoli – tra le tre capolista – è quella che ha totalizzato meno punti finora. Nel girone A sarebbe terza alla pari con Alessandria e Pavia, nel gruppo C addirittura quarta a -6 dalla Salernitana. E’ fin troppo facile parlare senza scendere sul campo, questo lo riconosciamo. Tutti i gironi sono equilibrati, ma quello dell’Ascoli è equilibrato su un livello medio-basso. Le squadre più attrezzate dovrebbero – se non fare il vuoto – almeno troncare sul nascere le velleità delle avversarie. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, vero. Ma se la Salernitana fosse stata nel girone C, siamo certi che avrebbe fatto il vuoto. E l’Ascoli – siamo certi anche di questo – non è da meno della Salernitana. Quindi l’obiettivo (i tifosi scaramantici possono toccare ferro di nuovo) è alla portata. E l’Ascoli ha il destino nelle sue mani.

Più tardi l’articolo proseguirà con “tutto quello che va” dei bianconeri.

M.D.

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