… e tutto quello che va!

Continua il nostro viaggio per raccontarvi tutti i lati positivi e negativi di questa prima parte di stagione dell’Ascoli. Dopo avervi illustrato cosa non va nella squadra di mister Petrone (guarda nella sezione Home del sito l’articolo), eccoci a parlare di tutto quello che va nei bianconeri.

SIAMO LA CAPOLISTA – Checché se ne dica, siamo la capolista. 34 punti conquistati, +2 su Pisa e Teramo e a +3 su L’Aquila. 9 vittorie (come Pisa e Teramo), 7 pareggi e sole 2 sconfitte (nessuno ha fatto meglio nel girone B). I bianconeri guardano tutti dall’alto in basso e – qualora dovessero ottenere almeno un punto martedì 6 gennaio – si laureerebbero campioni d’inverno. Merito soprattutto di una difesa praticamente impenetrabile. Le reti subite sono solo 10 (miglior retroguardia di tutta la Lega Pro) e in trasferta il Picchio ha incassato appena 3 gol. Paradossalmente però ogni volta che l’Ascoli subisce gol lontano dal Del Duca perde: 1-0 contro la Spal, 2-1 nel derby con l’Ancona. In tutte le altre sette gare disputate fuori dalle mura amiche, il Picchio non ha mai incassato neppure una rete.

UNA SOCIETA’ SOLIDA – Un traguardo raggiunto grazie a una solida società che ha deciso di rilevare, puntare e investire su una squadra dal passato glorioso e conosciuta in tutta Italia e anche all’estero. Quel 17 dicembre 2013 è ormai alle spalle. L’annus horribilis iniziato con la retrocessione in serie B sembrava una ferita troppo profonda da rimarginare. E invece – come l’araba fenice – l’Ascoli è rinato dalle sue ceneri. L’arrivo del presidente Bellini ha riportato grande entusiasmo in città e il popolo bianconero è tornato a riempire lo stadio. Addirittura c’è già chi scomoda paragoni illustri tra il patron italo-canadese e l’indimenticato/indimenticabile Rozzi. Difficile dire se con Bellini l’Ascoli potrà tornare a calcare i campi della serie A, ma di certo c’è che il Picchio sta dimostrando di essere una delle società più serie di tutto il panorama italiano. A partire da iniziative che a primo impatto possono sembrare secondarie, come quelle ‘A scuola di inglese’ o il video di Natale con il settore giovanile in Piazza del Popolo. E invece è proprio da queste sottigliezze che si vede la grande voglia di tornare a splendere del popolo bianconero. E’ dai piccoli gadget ufficiali lanciati in ottica merchandising che l’Ascoli vuole ricominciare a sognare. Mattoncino dopo mattoncino. Così si ergono i muri.

UNA TIFOSERIA ECCEZIONALE – Dulcis in fundo il popolo bianconero. Tutti, dal primo all’ultimo. Perché gli onori maggiori vanno a quei pochi sostenitori che hanno seguito l’Ascoli sempre e comunque, anche quando la situazione era critica e i risultati a dir poco deludenti. Ma un grande applauso va anche a tutti coloro che – dopo la rinascita – hanno fatto capire alla squadra cosa significhi davvero indossare la maglia dell’Ascoli. Perez che saluta la Sud dopo ogni gol, Mengoni che piange per non poter dare il proprio contributo alla causa nel derby con l’Ancona, tutti i giocatori che saltano e cantano sotto la Curva per l’anniversario del Presidentissimo. Tutto questo non ci sarebbe stato senza una tifoseria eccezionale. “Con questo pubblico giochiamo sempre in casa”, aveva dichiarato Berrettoni al termine della trasferta contro il Pro Piacenza. Mai parole furono più azzeccate.

M.D.

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