“Attività motoria individuale vuol dire agire con consapevolezza”, tutti i consigli del CAI sul trekking

ASCOLI – La ripresa dell’attività, seppur in forma ridotta, ha portato tanti amanti dell’aria aperta a spingersi sulle nostre colline e sulle nostre montagne. Abbiamo sentito Paola Romanucci, Presidente della sezione CAI ascolana. Le abbiamo chiesto delle indicazioni di carattere generale per tutti coloro che sceglieranno di tornare in montagna in questi giorni.

Noi non possiamo dare indicazioni su quali sentieri scegliere o quali zone privilegiare. Farlo vorrebbere dire essere occasione per ricreare degli assembramenti in montagna, visto che molti si riverserebbero lì. L’attenzione deve essere massima. La prima cosa da tener presente è la mancanza di allenamento causata dal forzato periodo di inattività. Andranno scelti dei sentieri in base alle proprie possibilità fisiche. Consigliamo dei percorsi con poco sviluppo e poca pendenza. Dobbiamo scongiurare assolutamente di avere incidenti in montagna per evitare di rendere estremamente complessa e difficoltosa l’azione dei soccorritori dato che dovranno agire col massimo delle protezioni possibili. Non serve neppure andare troppo lontano da casa. Esistono dei percorsi che partono dalle città e che ci permettono di godere della bellezza della natura. Basta fare anche una camminata di un’oretta, idratandosi bene e mangiando leggero. Non sarebbe neanche male evitare di utilizzare l’auto. 

Questa è una prova generale: tutti gli organi competenti prenderanno nota dell’andamento del contagio. La nostra raccomandazione è quella di non esagerare, sia nel vestiario – gli scarponcini che proteggano la caviglia, abbigliamento a strati, un cappellino, occhiali da sole e la crema solare sono consigliabili – che nell’alimentazione (acqua a sufficienza). Ciascuno di noi ha un onere importante: informarsi prima di andare a fare attività in qualunque ambiente naturale. La carta del Parco dei Sibillini andrebbe controllata, al fine di avere una fedele istantanea della situazione dei percorsi, prima di ogni iniziativa personale. Qualora si partisse per la montagna è bene sempre informare i propri familiari sull’esatta meta della propria passeggiata, portandosi sempre un telefono carico al proprio seguito.

Noi speriamo anche che i gruppi che si occupano della sentieristica possano tornare ad operare per restituire agli appassionati un percorso agibile. Collaboriamo con “Arquata Potest” e con una cooperativa, formando – grazie ad un progetto finanziato dal Comitato Sisma Centro Italia – i giovani soci-lavoratori di quest’ultima realtà per farli diventare dei “sentieratori”. In questi giorni, ad esempio, loro sono di nuovo al lavoro e stanno segnando una rete di sentieri di 60 Km sul monte Ceresa. Un percorso pulito diminuisce sempre il rischio di incidenti in montagna ed è una leva di ritorno alle comunità già colpite dal sisma. Queste professionali figure formate potranno diventare anche una risorsa a disposizione dei Comuni.

Abbiamo anche firmato un protocollo d’intesa con l’Agesci per la formazione alla sentieristica. L’obiettivo era trasmettere la nostra esperienza ai giovani scout. Purtruppo l’emergenza farà verosimilmente slittare lo sviluppo di questo progetto al prossimo anno. Da ultimo ci stanno arrivando tanti messaggi circa la declinazione delle norme in vigore. Non ci occupiamo dell’interpretazione delle norme ma di dare solamente delle indicazioni di carattere generale. Per le informazioni ci sono la Polizia, i Carabinieri, il Parco… Non possiamo che ribadire che l’attività motoria individuale é cosa diversa dalla nostra pratica abituale dell’escursionismo. Dobbiamo avere pazienza, fiducia e adattarci alle norme, non piegare le norme ai nostri desideri.”

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