ASCOLI PICENO – Non c’è fine al momento no dell’Ascoli. I bianconeri vengono beffati in pieno recupero dalla rete di Falco. Colpo eccessivo e difficile da digerire per la squadra di Fiorin.

A dir la verità quello di ieri è stato un match disputato da due squadra in forte difficoltà: da una parte l’ultima della classe con soli 14 punti all’attivo, dall’altra un Perugia in crisi d’identità e di risultati. Il campo in effetti ha mostrato le paure di entrambe, forse l’Ascoli ha avuto una maggior voglia di provare a cambiare le cose, ma senza riuscirci.

I bianconeri, con il confermato 3-5-2, hanno avuto un buon fraseggio anche se ci si aspettava una maggior intraprendenza sotto porta. Fatto sta che il Picchio ha retto bene il campo arrivando sulla trequarti dei padroni di casa con facilità e disinvoltura. E proprio gli ultimi quindici metri sono risultati fatali; da quì in poi l’Ascoli non è riuscito a sfondare, con un Santini troppo isolato ed un Varela impegnato a tutto campo a svolgere mansioni di sacrificio. Sempre la parte finale, questa volta di gara, è stata determinante in negativo. L’Ascoli è calato fisicamente ed il Perugia ha preso il predominio con una pressione costante nella metà campo bianconera.

I due cambi contemporanei attuati da mister Fiorin (Perez per Santini e De Feo per Varela) a 20′ dal termine, in un momento in cui la squadra dava impressione di poter reggere il campo, lasciano tanta perplessità. Soprattutto l’ingresso di De Feo (con Clemenza e D’Urso lasciati in panchina) grida vendetta. Il numero 11 non ha apportato i cambiamenti tattici desiderati, anzi, la squadra ha abbassato il suo baricentro di almeno dieci metri, concedendo agli avversari praterie e spazi a volontà. Tant’è che gli umbri hanno ringraziato e portato a casa tre punti vitali. Avremmo ben volentieri domandato al mister di quei cambi, ma l’Ascoli continua nel suo silenzio stampa ad oltranza, eccezion fatta che con Sky per il quale vige un contratto con la Lega.