Carcere Marino, chiusa sezione 41 bis. Da Riina a Cutolo, tanti i criminali passati

ASCOLI PICENO – Non c’è più nessun detenuto nella sezione del 41 bis, il cosiddetto carcere duro, nella casa circondariale di Ascoli Piceno, a Marino del Tronto. Già da qualche settimana era iniziata a circolare la voce che la sezione fosse in fase di smantellamento e proprio in questi giorni è stato completato il trasferimento di tutti i detenuti che vi erano rinchiusi. Resta aperta la sezione che ospita i detenuti per reati comuni.

Si chiude così un’epoca iniziata nel 1980 quando l’istituto a Marino del Tronto venne aperto e divenne presto carcere di massima sicurezza per volere del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ospitando detenuti che hanno segnato e sono stati punti di riferimento della storia criminale italiana ed internazionale. Tra questi Alì Agcà, l’attentatore di papa Giovanni Paolo II, i boss della mafia Totò Riina, Pippo Calò, Leoluca Bagarella, il rapinatore Renato Vallanzasca. Vi sono stati detenuti anche diversi brigatisti rossi, tra i quali l’ideologo Giovanni Senzani. Con alcuni di loro il boss della camorra Raffaele Cutolo nel 1981 imbastì, proprio nel carcere ascolano, una trattativa per liberare l’allora assessore regionale ai lavori pubblici in Campania, il democristiano Ciro Cirillo sequestrato dalle Brigate Rosse.

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