Castel di Lama, l’affondo di Camela al centrodestra sull’ipotesi di un centro migranti

CASTEL DI LAMA – L’esponente del Partito Democratico Vincenzo Camela lancia l’affondo accusando il centrodestra sull’ipotesi di un centro migranti (Cas) in contrada Villa Chiarini. “Abbiamo appreso di una richiesta nel nostro Comune – sostiene Camela – di attivazione del Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) che prevede l’accoglienza di un gruppo di migranti in un immobile sitato in contrada Villa Chiarini. Avendo ricevuto numerose istanze da parte dei cittadini della zona, dove risiedono una trentina di famiglie perlopiù costituite da persone anziane, mi sono attivato chiedendo al commissario prefettizio Dinardo di avviare tutte le iniziative di propria competenza per fermare il progetto. Della mia istanza è stata messa a conoscenza anche la Prefettura di Ascoli Piceno. Ho provveduto a segnalare agli organi competenti che il Comune di Castel di Lama, attraverso l’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, ha aderito allo Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), che prevede un numero massimo di 19 migranti suddivisi su tutto il territorio comunale e non in un’unica frazione. L’adesione allo Sprar esclude qualsiasi altro tipo di sistema di accoglienza su un dato territorio e dunque il sistema Cas non è attuabile a Castel di Lama”.

“Alla luce delle lecite preoccupazioni dei cittadini raccolte in questi giorni, e considerando che l’immobile che avrebbe dovuto ospitare i migranti in contrada Chiarini è di proprietà di Nazzareno Cappelli, fondatore e capo storico di Forza Italia ad Ascoli Piceno, è doverosa una riflessione: il centrodestra, da sempre fautore di politiche restrittive ad argine dei fenomeni migratori e dell’accoglienza, a Castel di Lama vede i suoi rappresentanti comportarsi in maniera incoerente. Il centrodestra predica in un modo e razzola in un altro. I suoi politici alzano pubblicamente la voce contro i migranti ma poi li accolgono nei loro immobili per interessi privati. Chiediamo al candidato sindaco del centrodestra Emidio Colucci e ai suoi sponsor Celani, Castelli, Castagna, Fioravanti, di spiegare alla cittadinanza per quale motivo il capo storico di Forza Italia era coinvolto nell’attivazione del Cas contravvenendo ai propri principi politici in tema di immigrazione e contribuendo a generare a Castel di Lama un clima di forte insicurezza sociale”.

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