Centro Agroalimentare, Casini: «Liquidare le quote, non la società»


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La vicepresidente delle Marche Anna Casini torna sulla questione Centro Agroalimentare, ribadendo la posizione assunta prima dell’ultimo consiglio regionale.

«Occorre procedere con una messa in liquidazione delle quote – dice l’assessore – che è cosa ben diversa dalla liquidazione dell’intera società. Adesso dobbiamo incontrarci con il consiglio d’amministrazione della partecipata. Ma è chiaro che bisogna operare secondo quanto previsto dalla normativa nazionale. Nessuno vuole fare danni al CaaP. Anzi, la nostra volontà è quella di aiutarlo».

L’incontro in commissione regionale fra cda e Palazzo Raffaello si terrà a inizio febbraio. In ogni caso, l’indirizzo di Ancona pare evidente.

Nel corso dell’ultima riunione dell’assemblea legislativa del 2019, i consiglieri marchigiani votarono per il ritiro della messa in mora inviato al CaaP lo scorso 10 dicembre.

«Si fa riferimento alla comunicazione di codesta società pervenuta il 17 ottobre 2019 –  recava scritto la diffida dell’avvocato Paolo Costanzi – si chiede di portare a conclusione la procedura di liquidazione della quota di capitale sociale di proprietà della Regione Marche, ai sensi dell’articolo 2437 quater del Codice Civile, provvedendo alla corresponsione di quanto dovuto. La presente vale quale atto di diffida e messa in mora. Si resta in attesa di un sollecito riscontro».

Pochi giorni dopo, però, nella commissione Affari Istituzionali, il capogruppo di Italia Viva Fabio Urbinati riusciva a convincere alcuni consiglieri sulla strategicità del Centro Agroalimentare per la regione. Da qui, gli accordi presi in assemblea tramite odg sembravano aver cambiato le carte in tavola. Alla luce delle dichiarazioni della vicepresidente di regione, invece, si profila un nuovo serrato confronto fra le parti.

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