City Beach, Pd e M5s: “Uno scempio”. Castelli: “Tanto rumore per nulla”

Il City Beach diventa un caso politico. Da una parte l’amministrazione comunale che si complimenta con la Mad Events per la riuscita dell’evento, dall’altra l’opposizione (Movimento 5 Stelle e Partito Democratico) che critica fortemente il target della manifestazione svoltasi nella cornice di Piazza Arringo.

“Tanto rumore per nulla”, ha scritto Castelli sul proprio profilo Facebook, sottolineando come già dalle 9 di questa mattina la piazza è stata ripulita. Marco, Fioravanti, presidente del Consiglio Comunale, si è espresso così: “Ad Ascoli, se apri un blog o un account facebook ed inizi a criticare, hai in automatico 46 fan che sono coloro che ogni giorno, con le braccia conserte, criticano tutto ciò che si fa e si ricondividono tra di loro le varie critiche producendo un gran rumore, ma rimangono sempre in 46. Poi ci sono tutti gli altri che nel silenzio hanno voglia di Fare e non solo chiacchierare. Complimenti agli instancabili ragazzi Mad Events, all’assessore Michela Fortuna e all’esecutivo comunale”.

Piuttosto critico l’esponente del Pd, Giancarlo Luciani Castiglia: “Questa non è la mia città. Ascoli non merita questo, per la sua storia, per la cultura di cui è intrisa, per la bellezza di cui deve essere fiera essendone espressione. Uno scempio, un insulto, uno sfregio”.

Critiche mosse anche dal Movimento 5 Stelle: “L’amore ed il rispetto per la nostra città vanno dimostrati coi fatti. Dopo l’Aperistreet, che ha trasformato Piazza del Popolo in una rumorosa pattumiera a cielo aperto, dopo aver assistito a gente che vomitava, lanciava bottiglie ed urinava nella nostra piazza principale – ma dov’erano i bagni chimici? E il servizio di sicurezza? -, adesso l’Amministrazione promuove addirittura un evento nella nostra Piazza con tanto di sabbia, sedie e sdraio. Avevamo ricevuto decine e decine di segnalazioni la volta precedente, da cittadini e proprietari di attività commerciali che si lamentavano per il chiasso e per la sporcizia, questa volta ci aspettiamo di riceverne ancora di più, con l’aggiunta che probabilmente costoro si sentiranno anche presi in giro. Con le tante piazze che ci sono ad Ascoli, coi tanti quartieri dove mai nulla viene organizzato, non sarebbe stato più sensato realizzare un evento del genere altrove, anche per aiutare quelle attività commerciali in difficoltà che subiscono un trattamento iniquo rispetto a quelle delle due piazze principali? Oltretutto, vedere ancora una volta la nostra piazza più importante, così ricca di storia e di armonia architettonica, che rappresenta la nostra memoria e la nostra cultura, così degradata e brutalizzata è un qualcosa che urla vendetta al cielo. E’ giusto organizzare eventi che valorizzino la città, ma non queste buffonate che degradano i nostri monumenti a discoteca all’aperto o, peggio, a orinatoi, dove vige l’assenza di regole e dove ognuno si può sentire libero di insozzare come meglio crede. Negli anni ’90 c’era stato un evento simile, ma si trattava di goliardata di ragazzi in una giornata d’agosto senza tanta gente in giro, e possiamo considerarlo uno scherzo simpatico… Tutt’altro significato quando la stessa idea viene ad un’Amministrazione che dovrebbe avere una strategia ed una programmazione di attività coerenti con lo stile dei luoghi in cui avvengono, per valorizzarli al meglio. Lo stesso Comune ha un regolamento degli arredi urbani che mette in risalto l’importanza di alcune piazze come Piazza del Popolo e Piazza Arringo, riconoscendo loro un valore storico. Rimane insondabile il mistero sul come in questo regolamento possa trovare spazio la sabbia buttata in piazza come fosse un lungomare. L’amore per la nostra città va dimostrato coi fatti, non con parole di cui tutti, impunemente, si riempiono la bocca, salvo poi smentirsi organizzando scempi del genere, che dimostrano ancora una volta l’assenza di un’identità e di una strategia coerenti col patrimonio cittadino. Attendiamo ora, sempre in Piazza del Popolo, una bella e partecipata gara di go-kart con balle di fieno. Tanto pare che al peggio non ci sia mai fine…”

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