Colantuono si ripresenta: «Samb scelta di cuore, ho già parlato con Montero…»

Colantuono

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Adesso è arrivata l’ufficialità, Stefano Colantuono ha firmato un contratto quinquennale come nuovo direttore tecnico della Samb. Ecco le sue parole in conferenza stampa:

«Ho avuto un colloquio importante con il presidente Serafino, nell’ultima settimana è maturata da parte sua questa idea e ho deciso di accettare. A San Benedetto mi ci sono fermato a vivere e il legame con squadra e città è molto forte, la Samb mi ha dato molto in passato e quando si è presentata questa occasione ho detto sì. Nella mia vita ho un paio di club che mi sono rimasti nel cuore più degli altri e insieme all’Atalanta c’è  senza dubbio la Samb».

«Montero? Ci ho già parlato e gli ho spiegato come stanno le cose e quali saranno le dinamiche – continua Colantuono -. Se poi lui e lo stesso Fusco lo riterranno opportuno potranno avvalersi della mia esperienza. Però voglio essere chiaro: io sono qui per 5 anni per fare il direttore tecnico senza invadere i ruoli di altri, non voglio fare l’allenatore anche se quella resta la mia carriera. Il presidente pretende una crescita globale del club, la nascita di un modello Samb e ciò che mi ha convinto è stato anche l’impegno di Serafino in questa direzione. Per esempio lui, dopo anni di tentativi andati a vuoto da parte degli altri, è riuscito a creare un Samba Village».

«Nella pratica seguirò sempre anche gli allenamenti, sia della prima squadra che delle giovanili – conclude Colantuono -. Alla gente non dobbiamo promettere il primo, secondo o terzo posto ma un campionato all’altezza con il campo che darà i suoi responsi. Poi, parallelamente, puntiamo alla creazione di un modello di riferimento che già si sta formando con la composizione di uno staff di professionisti importanti dal mister al Ds, passando per il team manager, i dirigenti e gli uffici di comunicazione. Io oltre un anno fa ho dovuto lasciare la Salernitana per gravi problemi familiari e proprio la mia famiglia è stata una dei fattori che mi ha spinto a tornare a San Benedetto».

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