Coldiretti Donne Impresa, 8 Marzo a un anno dal primo Covid aziende rosa in difficoltà

Quasi un terzo del mondo agricolo parla al femminile ma la pandemia ha inciso in particolar modo sulle donne. Soprattutto sulla demografia delle imprese. Sono 7167 le imprese agricole marchigiane a guida rosa con un calo nel corso del 2020 di quasi il 3% secondo un’elaborazione di Coldiretti Marche su dati della Camera di Commercio in vista dell’8 Marzo. Resistono a un anno davvero problematico anche perché i vari provvedimenti (tra zone regionali a colori, restrizioni, difficoltà a muoversi e chiusure) sono andati a incedere su tutte le attività collaterali della moderna impresa agricola multifunzionale che vedono le donne grandi protagoniste.

Parliamo di agriturismi, attività didattiche all’aperto come agriasilo e agrinido, centri estivi, servizi di agricoltura sociale per disabili, anziani, disagio sociale: tutti settori che rappresentano un terzo del valore delle imprese marchigiane del settore primario. Un primato marchigiano che, nonostante un’estate positiva per le riaperture, la voglia di un turismo più slow, di vicinanza e munito di grandi spazi per garantire comunque il distanziamento sociale, ha visto sfumare la primavera 2020, con il primo lockdown, e lo scorso autunno per l’arrivo della seconda ondata.

L’8 marzo, per altro, segna anche la data delle primissime misure restrittive adottate sul territorio marchigiano con il dpcm che colpiva, per prima la provincia di Pesaro Urbino. “Gran parte delle difficoltà delle imprenditrici agricole – spiega Francesca Gironi, presidente di Coldiretti Donne Impresa Marche – ha origine dal Covid perché oltre alle restrizioni le donne hanno avuto anche un ruolo nella gestione della casa e nelle cure dei famigliari. Pensiamo solo ai bambini a casa durante il lockdown. Questa crisi comunque non ha fatto venir meno il senso di comunità e di solidarietà che da sempre contraddistingue il mondo agricolo con le tante iniziative  in aiuto alle famiglie in difficoltà”. Donne protagoniste dell’agricoltura e, di riflesso, anche nella vita associativa di Coldiretti.

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