Controllo del Vicinato, Antonio Core: «Chi sta bloccando il progetto?»


PORTO D’ASCOLI – Oggi pomeriggio abbiamo intervistato Antonio Core, membro di spicco e punto di riferimento per “Occhio Amico PdA”. Una realtà che da anni combatte la microcriminalità e lotta per la sicurezza urbana. Gli abbiamo chiesto di fare il punto sul “Controllo del Vicinato” (acronimo: CdV). Senza dimenticare il progetto nato e finanziato grazie ad un decreto dell’allora ministro Salvini per la videosorveglianza cittadina.

«San Benedetto è ancora ferma alle tredici telecamere per il centro, oltre il corso non c’è nulla. Siamo molto amareggiati. Il nostro è un progetto che ha raccolto consensi ed attuazioni in tutti i Comuni limitrofi, tranne che a casa nostra. E’ cronaca recente la nostra presenza in una riunione a Grottammare, Piergallini – dopo un breve periodo di scetticismo – ha scelto di sposare questa linea della videosorveglianza. Lo stesso vale per Monteprandone, per Acquaviva… Ci stanno chiamando tutti, ed ovunque troviamo persone desiderose di ascoltarci. Il CdV è un’idea a costo zero, partita da lontano. Abbiamo avuto l’avallo da parte del prefetto da febbraio, dopo le richieste del Comune di San Benedetto del Tronto, appoggiata anche da Cupra Marittima e Grottammare. Abbiamo una rete che sta andando sempre più a regime. La nostra collaborazione con la Polizia Municipale o con la Polizia o coi Carabinieri sta permettendo alla città di avere sempre più segnalazioni che non cadano nel nulla. Le mail inviate dai nostri referenti sono state il miglior test per tutto il progetto del CdV. Per noi la sicurezza è: condivisione, collaborazione e concretizzazione. L’istallazione delle oltre cento telecamere sarebbe un ottimo deterrente per la criminalità. Troppo spesso sentiamo parlare di pirati della strada, di atti vandalici, di microcriminalità. Sappiamo che la maggior parte dei casi vengono risolti a stretto giro, quando gli autori vengono ripresi da degli impianti di videosorveglianza.

Per lavoro mi trovo spesso a girare per l’Italia, ci sono delle città che hanno sviluppato questo piano di sicurezza da inizio secolo, noi abbiamo scelto di essere ultimi anche qui, nonostante sia tutto pronto… E’ ora che Piunti ci faccia i nomi di chi sta bloccando tutto questo. Io mi sento solamente di ringraziare il prefetto, il Comandante Coccia, e tutte le forze dell’ordine. Quest’ultime stanno operando h24 in condizioni già note a tutti. Per noi sono l’unica certezza. Fortunatamente il Covid ha prodotto un benefit – tra tutti i danni che ha arrecato – : ha rallentato l’opera dei malavitosi. Ora, con l’allentamento delle misure di sicurezza, torneranno ad agire. Basta farsi un giro per la città per capire come è la realtà delle cose. Il CdV è un deterrente semplice, non capiamo davvero quali siano inoltre le cause di questa stasi sulla videosorveglianza. Ed il mio cruccio è che magari arriveremo ad istallarle, perfezionando un progetto obsoleto e datato, perché parliamo di un qualcosa nato e sviluppato da anni. Ma le cose cambieranno ancora. Quattro anni fa nessuno sapeva del CdV, ed ancor meno della videosorveglianza. Tutto quello che abbiamo fatto è il risultato di un gruppo di cittadini onesti, desiderosi di mettersi in gioco. Persone che hanno tolto tempo alla famiglia, ai propri hobbies; e lo hanno fatto solo per il bene della propria città.»

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