Coronavirus, focolai in ospedale e in una clinica privata

SAN BENEDETTO – Un piccolo focolaio è scoppiato in una clinica privata, dove tre persone sono risultati positivi al coronavirus. Subito sono scattati i piani di contenimento, con i pazienti trasferiti nei due nosocomi provinciali. Si è subito provveduto a sottoporre a tampone tutto il personale che era a contatto con i positivi, mentre si è poi provveduto alla sanificazione. Altri casi si sono verificati  nel reparto di Neurologia dell’ospedale “Madonna del Soccorso”.

Sono 54 al momento i pazienti positivi ricoverati nei due ospedali, un numero molto limitato rispetto ad altre realtà dove la situazione è notevolmente più complessa.

Il responsabile della clinica privata Villa Anna spiega che “Il 9 febbraio è stata inviata presso il reparto di medicina della Casa di Cura, dalla neurologia dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto, una paziente con molecolare negativo. L’11 febbraio abbiamo effettuato un controllo sulla medesima paziente, ancora negativo”. Lo stesso giorno però, la neurologia dell’ospedale ha contattato il reparto della clinica per comunicare un caso di positività della compagna di stanza della paziente trasferita in clinica” spiega.
“Abbiamo provveduto ad isolare in via precauzionale la paziente in area depressurizzata, e ripetuto il test antigenico sulla stessa il 13 febbraio, la paziente risultava positiva. A questo punto purtroppo, il contagio era avvenuto anche sulle compagne di stanza, per cui, dopo averle isolate tutte, abbiamo provveduto all’invio presso gli Ospedali di Ascoli e San Benedetto nei reparti Covid di competenza” dice.
“I test effettuati ad oggi su tutti gli altri pazienti e sul personale della struttura, già vaccinato nel mese scorso, sono risultati negativi. Per ragioni precauzionali abbiamo sospeso di concerto con gli Ospedali della Provincia gli invii di ulteriori pazienti, e proceduto ad una riduzione delle attività chirurgiche per lasciare libero un intero piano della struttura, con camere depressurizzate, per isolare eventuali altri casi. Restano regolarmente operativi i servizi ambulatoriali, contiamo di riprendere a pieno regime anche le attività chirurgiche da lunedì 1 marzo, ovvero decorsi più di dieci giorni dalla rilevazione del primo caso di positività”.
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