Coronavirus, quanto sono protetti i volontari durante l’emergenza in atto?

ASCOLI – In questi giorni di emergenza dovuta all’epidemia di Coronavirus, si parla molto della tutela di chi combatte questo nemico invisibile in prima linea. Tra di loro ci sono i volontari, non solo di Protezione Civile, che si stanno adoperando per mitigare le grandissime difficoltà che tutta la popolazione sta affrontando.

Intervengono ovunque proprio per aiutare chi sta in difficoltà, ma con quale sicurezza nello svolgere le loro azioni? E, non da meno, con quale sicurezza poi, una volta effettuato il servizio, possono garantire di non essere loro stessi “portatori” del virus?

“Qui si parla di attivazioni (vedi la legge regionale n.14 del 25 marzo), di misure operative ( nota del Dip.Naz. Di Prot.Civile del 20 marzo), di assistenza alle persone anche in strutture di accoglienza e tanto altro ma, per esempio, non vengono ancora prese in considerazione particolari condizioni quali l’estensione degli esami dei tamponi agli operatori volontari dei servizi del sociale i quali, come si legge nelle note dei presidenti di diverse organizzazioni” dicono alcuni volontari.

“Oggi si trovano in trincea spesso senza presidi sanitari e dispositivi di protezione, stanno lavorando con scarsissime risorse, e hanno in carico numerose persone, spesso soggetti ad alto rischio. A peggiorare il quadro, già di per se’ drammatico, anche le grandi associazioni sanitarie di volontariato stanno decidendo cosa fare e, in Piemonte per esempio, hanno proclamato la sospensione del servizio, se dovesse continuare la mancanza di appositi presidi di sicurezza” spiegano.

“Dispositivi di protezione che non sono sufficienti neanche da noi, tra i volontari della Protezione Civile, nelle ambulanze, tra coloro che si occupano di servizi sociali. Da più autorevoli voci in ambito sanitario si è sentito dire che loro stessi vorrebbero più mezzi e protezione, ma anche “ non mandate i vostri volontari allo sbaraglio!”, donne e uomini che, come sempre, mettono sempre il cuore e danno l’anima pur di riuscire ad aiutare il prossimo” concludono.

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