Corteo a Pagliare per dire “Stop al business dei migranti”

SPINETOLI – I residenti di Spinetoli sono scesi in piazza, ieri sera, per opporsi all’arrivo dei 37 migranti in una palazzina situata in via Tevere. Tutti uniti per dire no all’accoglienza senza regole. Centinaia di persone presenti, tra cui esponenti di Lega e CasaPound, il sindaco Alessandro Luciani, assessori e consiglieri. I manifestanti si sono poi radunati nella sala di Piazza Kennedy a Pagliare del Tronto per un dibattito sul business dell’immigrazione.

“Il sindaco sostiene che gli immigrati non verranno – tuona il comitato locale – ma volgiamo che ce lo metta per iscritto. Non siamo razzisti, ma non possiamo accettare i Cas (centri di accoglienza straordinaria, ndr) per un business e basta”. Alla marcia c’è stato anche un imponente servizio di sicurezza che ha permesso la riuscita dell’evento senza disordini. Per il sindaco Luciani il problema deve essere risolto il prima possibile: “La palazzina di via Tevere non può assolutamente accogliere 37 persone, mi sembra evidente”. All’arrivo del corteo in piazza Kennedy si è notato uno striscione fuori dal coro: “No guerre tra poveri, dignità per tutti, basta strumentalizzazione”, evidentemente poco vicino alle ragioni dei manifestanti.

Duro l’intervento di CasaPound (in foto), che ha abbandonato la sala durante l’intervento del sindaco: “Il primo cittadino ha cercato di fare il pesce in barile, dichiarandosi contrario all’arrivo degli immigrati e cercando di convincere le persone che l’accettazione dello SPRAR fosse la panacea di tutti i mali. Questo è solo un’accettazione di un compromesso che apre le porte a un’invasione programmata che con soldi pubblici pagherà vitto, alloggio, corsi di formazione e di italiano a rifugiati, in una zona con disoccupazione giovanile oltre il 50% e dove gli italiani in difficoltà non godono di questi privilegi. CasaPound non vuole rendersi complice di questa sostituzione etnica e non avallerà mai discorsi di questo tipo, poco lungimiranti e di sottomissione ad una èlite di radical-chic che governa chiusa nei palazzi istituzionali senza avere i piedi sulla strada”.

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