Dieci anni dalla strage di Appignano. E Ahmetovic già da due anni è in libertà…

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Sono già passati dieci anni da quel terribile giorno ma il dolore è ancora forte e vivo.

Era la notte del 22 aprile 2007 quando un rom ubriaco di 22 anni, Marco Ahmetovic, travolse con il suo furgone, Eleonora Allevi, 19 anni, Davide Corradetti, 16 anni, Danilo Traini, 17 anni e Alex Luciani, 15 anni. Si salvò per miracolo Leonardo Allevi, il quale riportò soltanto alcune ferite. I ragazzi viaggiavano sugli scooter lungo la strada provinciale Appignanese, quando il furgone ha invaso la corsia opposta scontrandosi frontalmente con i motorini che hanno preso fuoco. Amethovic fu condannato a sei anni, sei mesi e 20 giorni di reclusione e ottenne addirittura gli arresti domiciliari trascorsi in un residence a San Benedetto. Una condanna che di certo non fu accettata di buon grado dai familiari e amici delle vittime, che giudicarono la pena troppo bassa. Fuori dal tribunale di Ascoli si radunarono tantissime persone e ci furono anche momenti di tensione. Il giorno seguente alla strage fu completante incendiato il campo rom in cui viveva Amethovic.

Il dolore dei familiari nessuno lo potrà mai cancellare: “E’ un dolore che rimarrà per sempre e nessuno ci potrà mai cancellare – ha affermato Luigi Corradetti, padre di Davide – ormai sono passati dieci anni e i nostri figli sono sempre nel nostro cuore. Siamo contenti che ogni anniversario l’Ascoli Calcio si ricorda di noi, questo ci fa molto piacere e ringraziamo anche tutti i tifosi ascolani che ci fanno sempre sentire il loro affetto”.

Quando Amethovic fu condannato a soli 6 anni e 6 mesi, i familiari e gli amici dei quattro ragazzo di Appignano protestarono: “Ci siamo abbattuti affinché la legge sull’omicidio stradale potesse cambiare e anche grazie alle nostre proteste qualcosa è stato cambiato – dice Luigi – certo, i nostri figli non li riavremo più, ma siamo contenti quando nel nostro Paese c’è giustizia, quella che noi non abbiamo avuto. Il ricordo di quel tragico giorno è ancora vivo dentro di noi, sono momenti incancellabili”.

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