Emergenza coronavirus, le proposte della Cna per sostenere imprese e lavoratori

ASCOLI – La Cna ha presentato una serie di misure da adottare rapidamente per fronteggiare gli effetti sull’economia provocati dal Coronavirus.

La Confederazione saluta con favore la tempestività mostrata dal Governo per definire gli interventi necessari per salvaguardare imprese, lavoratori e l’intera popolazione e già nel corso dell’incontro promosso dal Ministro del Lavoro ha manifestato totale disponibilità a collaborare con le istituzioni per condividere un programma di gestione dell’emergenza.

Nel dettaglio i provvedimenti richiesti dalla Cna per rispondere all’emergenza Coronavirus sono: sospensione imposte e tributi;  pagamenti utenze , rate mutui e finanziamenti, contributi  e premi assicurativI; ntroduzione di un’indennità per i lavoratori autonomi e professionisti interessati dalla sospensione delle attività; potenziamento degli strumenti previsti dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali, anche per le aziende oggi scoperte, attraverso il rafforzamento con risorse pubbliche dei fondi complementari di natura privatistica disposti dalla contrattazione collettiva (come Fsba nell’artigianato).

La Cna ha sollecitato l’adozione di un piano di azione energico ed immediato per limitare i danni diretti e indiretti che l’emergenza in atto può produrre alle attività economiche.

“Misure dello stesso tenore di quelle messe in campo nel post terremoto – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – e proprio in questa direzione ci stiamo muovendo come Cna Picena. Nel senso che le cosiddette zone rosse stanno subendo e subiranno impatti negativi significativi. Ma anche molte altre zone vanno prese in considerazione, proprio come sostenemmo nel post sisma, per i tanti danni indiretti”.

“Infrastrutture come l’A14 con forti criticità, recessione e ricostruzione con luci e ombre – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – e ora questo allarme che come Cna del territorio chiediamo sia tenuto in debito conto dal Governo. Fra i tanti,danni indiretti mettiamo ai primi posti senza dubbio il rischio delle disdette di prenotazioni per le strutture ricettive e della ristorazione”.

Cna Turismo chiede la convocazione urgente del tavolo di crisi sul turismo promosso dal Ministro dei Beni culturali Franceschini. Nella prima riunione del 6 febbraio scorso è stata annunciata una successiva convocazione per studiare e definire le misure di indennizzo per gli operatori del settore che genera circa il 12% del Pil italiano con un giro d’affari di 146 miliardi di euro.

Il divieto di eventi pubblici e delle gite scolastiche sta già producendo numerose cancellazioni. Il comparto del turismo in Italia conta quasi 216mila esercizi ricettivi e 12mila agenzie di viaggio per le quali è di fondamentale importanza definire misure per la gestione delle prenotazioni che comportano penali. Sulla base dei dati del 2018 il movimento di passeggeri negli aeroporti italiani supera i 180 milioni, quasi 80 milioni transitano per i porti. Circa 75 milioni di escursioni turistiche sono realizzate attraverso l’uso dell’auto e per motivi di turismo il treno assicura 4,5 milioni di convogli.

A quanto si fa sapere dal ministero dell’Economia, gli uffici legislativi hanno lavorato al testo di un decreto legge per fronteggiare le prime conseguenze economiche. L’idea è quella di varare misure per famiglie e imprese residenti nelle zone rosse simili a quelle già utilizzate per terremoti e altre calamità.

Tra queste, la sospensione del versamento dei tributi erariali e locali, oltre che dei contributi previdenziali; la sospensione della riscossione dei tributi e dei relativi termini; l’accesso facilitato al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; la sospensione dei pagamenti per i contratti di somministrazione dell’energia elettrica. Infine, si sta valutando se e come riconoscere contributi per la ripresa delle attività in caso di danno accertato.

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