Frena il mercato delle abitazioni durante il lockdown

ASCOLI – Brusco rallentamento, nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, degli scambi nel mercato delle abitazioni durante il lock-down. L’analisi del Collegio dei Geometri della Provincia di Ascoli su dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate diffuse di recente dalla Banca d’Italia evidenziano come le transazioni sono passate dalle 1.528 rilevate nel primo semestre del 2019 alle 1.242 dello stesso periodo del 2020.

La situazione rilevata nelle province di Ascoli e di Fermo trova conferma anche nell’andamento regionale. Infatti sulla base dei dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare presso l’Agenzia delle Entrate (OMI), le compravendite di abitazioni sono diminuite nel primo semestre del 21,5 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, in misura analoga a quanto accaduto in Italia. Per quanto riguarda l’andamento delle quotazioni immobiliari i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili.

“La situazione che sta caratterizzando il mercato immobiliare è conseguente all’emergenza pandemica in atto – ha detto Leo Crocetti presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Ascoli – che ha influito sulla propensione agli investimenti in immobili da parte dei cittadini. Considerando i prezzi degli immobili, comunque, gli investimenti nel mattone risultano essere particolarmente convenienti. Nel contempo gli investitori hanno la possibilità di usufruire di tassi bancari per i mutui che sono estremamente convenienti rispetto al passato. Le condizioni, quindi, ci sono tutte per far tornare a crescere il settore che solo nel periodo del lock-down ha subito una decisa contrazione”.

“La Consultazione dei valori Immobiliari presentata dall’Agenzia delle Entrate – prosegue Crocetti – in base alla nostra conoscenza avendo a disposizione nel nostro Collegio Geometri, una banca dati di circa 10mila dati sul territorio provinciale di Ascoli Piceno e Fermo, fa diffidare anche i meno esperti perché confonde il valore con il prezzo, anche se questo aspetto è sicuramente il problema minore. E non è solo fuorviante perché mentre si dichiarano i principali dati, nell’evocato principio della trasparenza, sarebbe stato comprensibile e sufficiente inserire, la Superficie degli immobili in categoria “A” per offrire un servizio minimo garantendo comunque la privacy” dice

“In tutta questa situazione ho comunque trovato un aspetto positivo: da questa innovazione dell’Agenzia, sono stati graziati, causa forza maggiore, Trento (176 comuni) e Bolzano (116 comuni), del Veneto (4 comuni), della Lombardia (2 comuni) e del Friuli Venezia Giulia (43 comuni). Di fatto, la preoccupazione più evidente è laddove sedicenti valutatori che danno i numeri (stimare è un’altra cosa) agli immobili al metro quadrato ora, forti di questo servizio innovativo, daranno i numeri al ‘vano’ ”.

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