Gabrielli, Pignotti, Muzi: un aperitivo al Florian per esorcizzare la sfiducia

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è chi le preferisce carbonare, chi invece alla luce del sole. Che cosa?, le riunioni.  Il gruppo consiliare di Forza Italia il vertice di martedì 25 aprile, sul Consiglio comunale di sabato 29 aprile, l’ha fatto al Caffè Florian (foto) nell’ora di punta delle “vasche” nell’isola pedonale: alla luce del tramonto.

L’argomento è stato quello che agita la politica in queste settimane: la mozione di revoca a Bruno Gabrielli della carica di presidente del Consiglio comunale.

E’ stato Gabrielli a volere incontrare il capogruppo Valerio Pignotti e il consigliere comunale Stefano Muzi. Il voto di Muzi potrebbe essere  determinante, alla luce del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, secondo cui la maggioranza per esprimere  la sfiducia è quella dei due terzi dei consiglieri assegnati all’ente.

In apparenza, quindi, sembra che ne servano 17. Ma il verbo assegnati è riferito all’articolo 38, comma 2, del Tuel. Cosa dice?, dice che la seduta è valida con un terzo dei consiglieri assegnati escluso il sindaco. Quindi? Quindi il sindaco non viene contato per il quorum, ma vota. E per sfiduciare Gabrielli bastano 16 voti, non 17 come si pensava.

I voti della maggioranza consiliare sono 16,  ma vanno sottratti quelli di Gabrielli e Pignotti che si asterranno, stesso atteggiamento dovrebbe tenerlo Piunti: siamo a 13. Poi c’è l’incognita Muzi: la sua astensione diventa preziosa per Gabrielli. Ma se proprio i conti non dovessero tornare potrebbe arrivare il sì alla sfiducia da parte del sindaco.

Ipotizziamo 13 sì per la maggioranza. Ne mancano tre per revocare Gabrielli. Il 14esimo potrebbe essere Antimo di Francesco del Pd, il quindicesimo Domenico Pellei dell’Udc, il 16esimo Marco Curzi di Rinnovamento e Progresso: siamo a 16.

Il gruppo di Articolo Uno deciderà mercoledì 26 pomeriggio come voteranno Paolo Perazzoli e Flavia Mandrelli; nella serata di mercoledì si riunirà il Pd per stabilire la linea di Antimo Di Francesco, Tonino Capriotti e Maria Rita Morganti.

In maggioranza c’è la convinzione che i voti per la sfiducia saranno più di 16. Aspettiamo, dunque, sabato mattina: i dubbi si chiariranno nel segreto dell’urna.

 

 

 

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