Girardi e Filiaggi: “La chiusura del Tribunale sarebbe un impoverimento del tessuto socio-economico”

“La vicenda dello sfratto per finita locazione del Tribunale di Ascoli Piceno rischia di produrre un duplice danno alla amministrazione della giustizia. Al primo danno di carattere eminentemente pratico per il concreto rischio di sfratto in mancanza (ad oggi) di una valida soluzione alternativa, si aggiunge quello non meno rilevante della perdita di credibilità e di fiducia nei confronti della amministrazione della giustizia per aver tenuto all’oscuro gli operatori della giustizia e la comunità tutta in merito a cosa stia accadendo”. Lo  dicono Alessandro Filiaggi e Micaela Girardi del Gruppo Consiliare “Insieme a Fioravanti per Ascoli”

“Da consiglieri comunali e da cittadini, non possiamo non evidenziare che la chiusura del Tribunale nella sede oramai divenuta storica di piazza Serafino Orlini, rappresenterebbe un ulteriore impoverimento del tessuto sociale ed economico della città di Ascoli Piceno, già duramente colpita dalle conseguenze del sisma del 2016, come testimoniato dalla continua progressiva emorragia di residenti” spiegano.

“Peraltro, nel consiglio di amministrazione del socio di maggioranza (Banca Finnat) della proprietà del Tribunale, attualmente siede un professionista ascolano che ben conosce la materia per aver avuto in passato ruoli apicali in importanti istituzioni del territorio Piceno, partecipando alla costituzione di fondi immobiliari insieme alla stessa Banca Finnat, che si auspica possa contribuire in modo incisivo alla soluzione del problema. Dunque, come Gruppo consiliare “Insieme a Fioravanti per Ascoli” presenteremo una mozione al Sindaco affinchè tutta la Amministrazione Comunale si adoperi per scongiurare esiti pesantemente negativi per la città derivanti da questa vicenda” concludono

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