Grottammare nominata “Città marchigiana della cultura”

GROTTAMMARE- L’associazione Le Cento Città ha conferito a Grottammare il titolo di “Città marchigiana della cultura” per l’anno 2019 “per la rilevante attività svolta negli anni a favore di durevoli iniziative di carattere culturale”. La consegna della targa è avvenuta domenica scorsa, nel Teatro dell’arancio.

“Grottammare è una città che ha una visione e questo è fondamentale per produrre cultura – afferma la presidente de Le Cento Città, Mara Silvestrini – I criteri di assegnazione del titolo sono diversi e a mio parere la città ce li aveva tutti. Sicuramente, Grottammare ha dalla sua la durevolezza nel tempo delle attività culturali, da ogni pretesto nasce un’iniziativa che si struttura nel tempo, il livello qualitativo delle singole iniziative, la quantità e poi la pluralità sia degli ambiti sia dei soggetti coinvolti”.

Le Cento Città è un’associazione più che ventennale che ha sede ad Ancona ed è formata da studiosi, scienziati, ricercatori, imprenditori e donne /uomini che hanno dato lustro alle Marche. Si occupa di valorizzare il territorio marchigiano attraverso attività di visibilità e conoscenza del patrimonio artistico e ambientale regionale. A tal scopo, promuove e coordina studi ed azioni finalizzati a rafforzare l’identità culturale della regione Marche e a favorirne lo sviluppo economico e sociale, attraverso la conoscenza e la valorizzazione delle realtà esistenti, il recupero e la tutela del passato, la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, la partecipazione al dialogo culturale sul piano interregionale ed europeo, nonché con le comunità marchigiane all’estero.

Nell’annuario del titolo, città grandi come Pesaro e Fano, ma non solo: “Andiamo anche a premiare chi lavora per avere un’identità culturale. La scelta della commissione, che è avvenuta all’unanimità,  è stata anche quella di premiare una realtà più piccola ma, secondo me, di esempio di come si possa costruire anche  nel piccolo e anche con le difficoltà legate alla mancanza di fondi. Vedo  in Grottammare una città creativa: un aspetto che ho colto è la rifunzionalizzare delle evidenze archeologiche e cioè non solo fare un’area archeologica, ma organizzarvi eventi e non lasciarle invisibili e sottratte alla gente. Mi riferisco al Bagno della Regina o alla Fonte del Latte”.

“Questo premio è il riconoscimento di un percorso che non si è compiuto negli ultimi anni ma che affonda le radici nella fine degli anni ’90 – dichiara il sindaco Enrico Piergallini – . Fu allora che la città si dotò di alcuni pilastri urbanistici e di alcune costanti nella sensibilità e nella programmazione politica che hanno consentito a Grottammare, oggi, di avere un ruolo di primo piano nella regione per la presenza di strutture culturali, offerta di eventi, sensibilità nella valorizzazione storica e nella tutela del paesaggio, infine, per la centralità della cultura nella formazione dei cittadini”.

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