I club di Forza Italia Marche: “Prevedere slittamenti e agevolazioni su restituzione ritenute Irpef”

ANCONA – I Club di Forza Italia della Regione Marche denunciano iniquità nelle modalità di restituzione di un beneficio, sacrosanto, che ha sospeso per un anno le ritenute Irpef e i contributi di lavoratori e pensionati del cratere, ma nato talmente male da essere modificato un paio di volte in corsa e che si sta trasformando in un grave disagio per chi ha già dovuto subire il dramma del terremoto.

“Già lo scorso anno siamo scesi in campo su questo tema, incassando il sostegno dei sindaci marchigiani Piunti, Pasqui, Castelli, e promuovendo una mozione in Consiglio Regionale, accolta e presentata dai nostri consiglieri, Marcozzi e Celani, affinché la Regione Marche si attivasse urgentemente per sollecitare il Parlamento a modificare le modalità di restituzione dei tributi sospesi e non versati (inclusa l’Irpef sospesa per effetto della “busta paga pesante”) dai lavoratori dipendenti e pensionati residenti nelle zone terremotate della nostra regione, prevedendo ulteriori dilazioni e agevolazioni”. Lo afferma, in una nota, Claudia Regoli, responsabile regionale dei Club di Forza Italia. “Ad oggi solo i lavoratori di alcuni settori, come la scuola o i vigili del fuoco, hanno potuto aderire alla restituzione in 24 mesi a decorrere dal 31 maggio. E qui nasce una prima iniquità con gli altri lavoratori e pensionati che ancora non sanno se e come poter aderire alla rateizzazione prevista dalla legge, dal momento che l’Agenzia delle Entrate non ha ancora definito le modalità di restituzione”.

“Il decreto annunciato nei giorni scorsi dal commissario straordinario De Micheli dovrebbe spostare la decorrenza della restituzione al 31 dicembre 2018 e prevedere la rateizzazione del versamento per i lavoratori e pensionati fino ad un massimo di 60 rate mensili. Tuttavia, chi ha già aderito alla rateizzazione in 24 mesi rischia di non poter accedere all’eventuale trattamento di miglior favore”.

“Riteniamo sconcertante che a distanza di un anno non si riesca ancora ad adottare un provvedimento chiaro e univoco che elimini ansie e preoccupazioni a persone già pesantemente provate, soprattutto se consideriamo come ci si è mossi – prontamente – per il terremoto dell’Aquila del 2009, quando l’allora Governo Berlusconi stabilì la sola restituzione del 40% di quanto ottenuto con la busta paga pesante e una rateizzazione fino a 120 mesi: cioè in 10 anni”, conclude Regoli.

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