I Piccoli Frutti nelle Marche (fragole, lamponi e mirtilli): un progetto per estendere il calendario di produzione

l Gruppo Operativo Piccoli Frutti Marche (PFM) ha presentato alla fiera MacFrut i risultati intermedi del Progetto Piccoli Frutti Marche “Soluzioni innovative per estendere la produzione e il calendario di maturazione di fragola e piccoli frutti nelle Marche”.

Il progetto, finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Marche 2014 – 2020, si è focalizzato sull’introduzione di nuove tecniche di coltivazione (a basso impatto e fuori suolo) per estendere il calendario di produzione di fragola e piccoli frutti nelle Marche e rispondere alla crescente richiesta di mercato di prodotto fresco per un ampio periodo di commercializzazione.

Il Professor Franco Capocasa (Università Politecnica delle Marche) ha evidenziato che “con le diverse prove presso le aziende abbiamo potuto registrare delle produzioni sia estive, utilizzando ad esempio delle varietà rifiorenti, ma anche produzioni in periodo autunnale e successivamente quello primaverile adottando diverse tecniche di coltivazione. Alcune aziende sono riuscite a produrre molto precocemente piantando a inizio dicembre ed ottenendo una produzione a partire da metà marzo, il tutto in una coltivazione della fragola fuori suolo.  Questo ha permesso di ampliare il calendario di maturazione fino ad 8/9 mesi l’anno.

Abbiamo inoltre identificato le varietà migliori sia di fragola, ma anche di lampone e mirtillo, che si adattano meglio all’ambiente di coltivazione e lavorato sulla gestione della nutrizione delle piante”.

Un altro risultato molto importante del progetto – aggiunge Capocasa – è che ha evidenziato l’importanza di avere materiale vivaistico di elevata qualità, oltre ad un’elevata qualità fitosanitaria. Tutti questi risultati sono molto importanti per le aziende che hanno partecipato ma saranno utili anche ad altre aziende che intendono avviare una produzione di fragole e piccoli frutti.

Il progetto ha promosso anche la diffusione e la coltivazione di Lampone e Mirtillo, come opportunità di diversificazione, per aumentare il reddito delle aziende.

 

Le testimonianze delle aziende coinvolte

Fabrizio Stoppo – Azienda Stoppo Fabrizio – capofila del Progetto PFM

“Il progetto, partito nel 2019, è stato indirizzato soprattutto a cercare di capire le varietà più idonea da coltivare.  Ho fatto prove su mirtilli, lampone e fragola, tutta la gamma dei piccoli frutti. In tre anni siamo riusciti ad individuare le varietà più idonee per le zone dove la mia azienda è situata. Alcune prove con le stesse varietà in aziende di altre aree non hanno dato gli stessi risultati. Questo evidenzia che le prove in campo andrebbero fatte su tutte le varietà che uno vuole coltivare. L’Università Politecnica delle Marche che ha fatto delle prove e delle analisi sia sulla quantità dei frutti prodotti, che sulla consistenza e qualità del frutto, questo aiuta moltissimo per individuare la varietà più idonee da coltivare.

Sicuramente la coltivazione fuori suolo garantisce prodotti più puliti, sono esperienze che dobbiamo ancora migliorare e quindi ci auspichiamo di andare avanti con altre prove e sperimentazioni”.

Mazzanti Giacomo – Azienda Agricola Mazzanti Giacomo e Gilberto

“Ci troviamo a Tre Castelli di Ripe (Ancona) ed abbiamo un’azienda orticola di 5 ha e facciamo fragole da diversi anni. Siamo venuti a conoscenza di questo gruppo operativo che voleva estendere il periodo di raccolta della fragola ed abbiamo aderito perché era per noi di grande interesse. Prima coltivavamo la fragola in maniera tradizionale a terra ed il periodo di raccolta si concentrava nel mese di maggio, ma i nostri clienti continuavano a cercare le fragole anche in altri mesi. Con il progetto, insieme all’Università, abbiamo portato in azienda nuovi sistemi di coltivazione (il fuori suolo) e con l’utilizzo di varietà adatte rifiorenti abbiamo allungato il periodo di raccolta, siamo passati dai classici 30, 40 giorni ai 6 mesi di produzione arrivando ad avere le fragole fino a tutto ottobre/novembre e dando un servizio entusiasmante sul mercato (e.g. pasticcerie, matrimoni). Anche i nostri consumatori ne sono molto contenti, abbiamo fatto un bel salto in avanti, dobbiamo ancora continuare a lavorare sulla tecnica di produzione e sul branding del prodotto per distinguerlo e valorizzarlo ancora di più”.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Valorizzazione della Pesca Marchigiana: primi risultati e testimonianze delle aziende

Articolo Successivo

La caduta del Governo preoccupa la CNA: "A rischio il futuro delle imprese"