Il Comitato ““Salviamo il Madonna del Soccorso”: “La provincia si chiami Ascoli-San Benedetto”

Il Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” chiede che la provincia assuma la nuova denominazione Ascoli-San Benedetto.

Il Comitato “denuncia da tempo quello che sta succedendo al nostro Ospedale, ed ormai lo stato in cui versa è sotto gli occhi di tutti: privato progressivamente di reparti, servizi, personale, spazi, apparecchiature adeguate – ad esempio la Tac, vecchia e spesso ferma per guasti ricorrenti – e, come ultimo smacco in ordine temporale, la cancellazione della città di San Benedetto dalla nuova denominazione dell’Azienda Sanitaria Territoriale – AST Ascoli Piceno – che sostituisce l’AV5 Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto, denominazione che anticipa un prevedibile trasferimento di tutti gli uffici amministrativi superstiti verso l’ospedale provinciale”

“Dunque, preso atto della progressiva e apparentemente inarrestabile perdita di servizi, opportunità, investimenti, dotazioni di organici in tutti i settori, causata da una squilibrata assegnazione e da un conseguente irrazionale utilizzo delle risorse, la cui origine scaturisce dal non essere San Benedetto capoluogo di Provincia, il Comitato «Salviamo il Madonna del Soccorso» propone a tutti coloro cui è indirizzato questo appello di mettere in atto ciò che è già stato realizzato nella Provincia di Pesaro–Urbino: trasformare la Provincia di Ascoli in Provincia di Ascoli–San Benedetto del Tronto, al fine di ottenere una equa ripartizione di tutte le risorse: regionali, statali e comunitarie”

“Considerato inoltre che negli ultimi venti anni l’andamento demografico provinciale è in ascesa su tutto il territorio costiero come nella valle del Tronto, dalla foce sino a Castel di Lama, mentre è in netto calo nell’entroterra ascolano, nonostante il grande dispiegamento di fondi degli ultimi anni, il Comitato ritiene non più rinviabile un riequilibrio del potere politico, economico e decisionale tra Ascoli e San Benedetto del Tronto, riequilibrio che passa anche ed in primo luogo attraverso l’istituzione nella doppia provincia, indispensabile per condividere ed attuare in modo efficace e sinergico le future scelte strategiche del Piceno, finora stabilite unilateralmente e senza condivisione, e spesso a nostro discapito, dalla politica ascolana” prosegue il Comitato

“Questo risultato potrà essere ottenuto solamente con la consapevolezza e la diretta partecipazione di cittadini, politici locali, forze dell’ordine, avvocati costieri, albergatori, balneari, commercianti, sindacati, associazioni che operano nel sociale, nella cultura ed in ogni altro campo, per i sicuri benefici che ne conseguirebbero in favore del comparto turistico, dei servizi sociali, della sanità, della sicurezza. Del resto un atto amministrativo fondante esiste già, ed è costituito dalla mozione Falco-Curzi che, nell’ottobre 2020, l’amministrazione Piunti votò all’unanimità, relativa proprio alla volontà politica di iniziare il percorso amministrativo e politico sulla strada dell’istituzione della provincia Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto: spetta al sindaco Spazzafumo riconfermare questa volontà e renderla realtà, con il supporto, a prescindere dai colori politici, di tutti i cittadini e le istituzioni dei comuni costieri e limitrofi, che vanno chiamati alla coesione su questo tema fondamentale”

“E’ chiaro che il nostro Comitato persegue con convinzione questa battaglia politica in quanto strettamente legata allo stato della nostra sanità, poiché è ormai altrettanto chiaro quanto il fatto di non essere provincia al pari di Ascoli Piceno ci renda oggetto di iniquità e squilibri inaccettabili e di privazioni che minano alla radice un diritto fondamentale dei nostri concittadini, quale il diritto alla salute ed alle cure”

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