Prosegue la battaglia in difesa dell’oliva Dop

ASCOLI PICENO –  Il Consorzio Tutela e Valorizzazione Oliva Ascolana Del Piceno DOP prosegue  la battaglia nella tutela dell’eccellenza gastronomica per eccellenza del territorio. Qualche giorno fa si è svolta l’assemblea del Consorzio che ha ribadito l’importanza della tutela del marchio Dop.

«Tutti i prodotti  che non vengono creati secondo il disciplinare non possono avere niente a che fare con Ascoli e il Piceno e questo lo chiederemo al Ministero delle Politiche Agricole» dice il presidente del Consorzio Primo Valenti « Il nome geografico ha un grande rapporto con il territorio di produzione ed è un vantaggio perché evoca una forza distintiva che caratterizza un prodotto peculiare per il nostro territorio. La tutela della Dop non è più rinviabile e la necessità di svolgere questo ruolo del Consorzio è vitale» aggiunge Valenti « E’ una questione  urgente perché funzionale al suo sviluppo mentre la proposta della Igp è una minaccia all’esistenza della Dop, che è l’unica oliva non de-localizzabile. Tutta l’oliva prodotta dall’industria non è quella originale e solo l’economia diffusa della Dop crea ricchezza e per tutelarla, metteremo in campo tutti gli strumenti giuridici per tutelarla». « Altri posti di lavoro si possono creare dal turismo, in particolare quello esperenziale cioè motivato dal voler vedere e capire come si arriva ad avere l’oliva farcita DOP, conoscendo tutta la filiera e il territorio nel quale i consorziati operano» aggiunge Valenti.

Ugo Marcelli, presidente interprovinciale CIA e membro del Consorzio aggiunge che « Sul mercato ci sono prodotti definiti olive all’ascolana che non sono tali. Come facciamo a restare sul mercato quando abbiamo questi ostacoli? Solo con la qualità possiamo competere e far emergere la vera qualità»  mentre l’agronomo Francesco Lucidi evidenzia che  «Sono venti anni che portiamo avanti questa lotta e abbiamo avuto contro tutti . Se il prodotto oggi fosse stato nelle mani di altri popoli, sarebbe già stato elemento fondamentale dell’economia. Oggi l’unico elemento per valorizzare il prodotto è denunciare chi non opera secondo il disciplinare».

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