Il sociologo Giordani: “Per rilanciare la città bisogna puntare sui giovani”

ASCOLI PICENO –  « Bisogna puntare sulla capacità di spesa dei giovani, che sono i primo consumatori». Questo è il pensiero del sociologo  Nello Giordani, commentando il preoccupante fenomeno che riguarda Ascoli, dove in molti non riescono a pagare le tasse.

« Questa città ha perso gradualmente abitanti, scendendo sotto i 50 mila residenti. Le cause sono moltissime. La prima riguarda la bassa natalità: da dieci anni sono nati 1200 bambini in meno rispetto alla media» dice Giordani « Se negli anni passati  ne nascevano circa 400, adesso il calo è notevole. Molti bambini sono nati in altre realtà, dove i genitori si sono trasferiti. Per non parlare delle industrie che, finita la Cassa del Mezzogiorno, sono sparite dal territorio. Una volta, queste portavano lavoro e occupazione, ma adesso tutto questo non c’è più» Per il sociologo « Il giovane laureato e specializzato qui non ha nessuna possibilità lavorativa e, dunque, emigra altrove per cercare una nuova vita. Il giovane è quello che ha la maggiore capacità di spesa ed è quello che in sociologia viene definito consumatore di bisogni indotti». Una delle soluzione proposte da Giordani è quella di « Riattivare le nostre risorse, come il turismo. Le piccole città che vivono di questo settore sono rifiorite ed è proprio in questi casi che il commercio può rinascere, perché è tutto concatenato».  Un’altro segmento da tenere in considerazione è quello della « Svalutazione delle abitazioni, che hanno visto diminuire il loro prezzo, perché in tanti hanno deciso di andare a vivere, ad esempio, a San Benedetto, ritenendola migliore come luogo dove proseguire una vita serena » aggiunge Giordani. « La nostra società è basata in maniera rilevante proprio sul consumismo. Quando tutti lavorano e hanno una sicurezza economica, si torna a spendere. Solo in questo modo la città può ripartire, altrimenti, tra qualche anno Ascoli rischierà di avere soltanto trentamila abitanti e assisteremo ad un lento, ma inesorabile, spopolamento».

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