Il Piceno Consind “Siamo aperti a qualsiasi ipotesi di miglioramento o di trasformazione”

Il Comitato Direttivo del Piceno Consind esprime la propria posizione in merito allo studio per analizzare le prospettive dell’area industriale e il ruolo del Piceno Consind.

“Non nascondiamo il rammarico per non essere stati né contattati né consultati dal Comune di Ascoli Piceno in merito allo studio sull’area industriale gestita dal nostro Consorzio: tuttavia, per la lealtà istituzionale che il Consind ha sempre dimostrato, ci mettiamo a disposizione di UNIVPM per fornire tutte le informazioni e le idee necessarie per avere un quadro completo – e non di parte – sulla situazione. Ricordiamo che il Piceno Consind, ente di area vasta con governance pubblica, oltre all’agglomerato industriale di Ascoli-Maltignano gestisce anche altri 5 importanti agglomerati: Monsampolo-Monteprandone, Offida-Castignano, Comunanza-Force-Rotella, Venarotta, Arquata del Tronto. Nei suoi sessant’anni di vita, il Consorzio ha consentito alla provincia di Ascoli Piceno un rilevante sviluppo industriale, sia tramite la pianificazione sovracomunale delle aree da destinare a insediamenti produttivi, sia fornendo le infrastrutture a servizio delle aziende (aree attrezzate, viabilità, illuminazione stradale, canali, fognature, etc.) ed i principali servizi (acquedotto industriale, depurazione, gas metano, etc.)” spiega il Consind.

“La realtà dei consorzi industriali, a livello nazionale, parla di oltre 30 enti che operano attivamente sui propri territori, fornendo servizi alle aziende (tra cui anche la depurazione) e sviluppando progetti per valorizzare i territori ed attrarre investimenti. Anche il Piceno Consind, nel corso del tempo, ha mutato la propria mission focalizzandosi sui servizi alle aziende e agli Enti consorziati. In particolare, citiamo lo Sportello Unico Attività Produttive, il più importante delle Marche, che il Consorzio gestisce in convenzione con ben 55 Comuni delle provincie di Ascoli e Fermo: si tratta di un servizio fondamentale che consente anche ai piccoli Comuni di fornire risposte certe e rapide alle istanze provenienti dal mondo imprenditoriale. In tale ottica, il Piceno Consind ha promosso recentemente un progetto unitario per la digitalizzazione dei Comuni consorziati, a valere sul bando regionale Servizi Digitali Integrati” prosegue.

“Inoltre, il Consorzio sta attuando dal 2021 un proprio progetto di Agenzia di Sviluppo: in tale ambito, il Piceno Consind lavora già da tempo con Invitalia, con la Regione Marche e con la Federazione nazionale dei Consorzi Industriali (FICEI) per stimolare l’attrattività del territorio piceno tramite lo studio e la promozione di pacchetti insediativi per investitori provenienti anche dall’estero. Abbiamo inoltre stipulato due convenzioni per erogare alle aziende insediate nel Piceno Consind servizi finanziari e di medicina del lavoro a prezzi competitivi, mentre entro qualche settimana stipuleremo analogo accordo per i servizi di efficientamento energetico”.

“Non dimentichiamo infine che il Fondo di Contrasto alla Deindustrializzazione, che ha destinato 22 milioni per finanziare circa 200 aziende del territorio, è stato istituito grazie alla presenza del Piceno Consind quale Ente territoriale di riferimento. Quanto alle altre questioni poste durante la presentazione dello studio sul Piceno Consind, ricordiamo che il nostro Ente è già stato commissariato dal 2009 al 2011, con la gestione dei presidenti della Provincia Massimo Rossi e Piero Celani: terminato il commissariamento, il nostro Ente ha lavorato duramente per risanare i debiti pregressi, cercando nel contempo di erogare servizi alle aziende e ai Comuni soci” spiega.

“La situazione debitoria, proveniente dalle gestioni precedenti il 2011, è stata affrontata con coraggio dal Consind che è riuscito a ridurre significativamente l’esposizione verso banche e fornitori: siamo consapevoli delle criticità che ancora rimangono sul tavolo, ma al tempo stesso siamo confidenti che – tramite il potenziamento dei servizi esistenti e lo sviluppo di nuovi servizi – il nostro Ente potrà proseguire nella sua azione di risanamento e riequilibrio. Tutto ciò, nonostante il trasferimento della gestione della depurazione e dell’acquedotto industriale al Servizio idrico Integrato, che ha dimezzato il fatturato dell’Ente. In definitiva, il Comitato Direttivo esprime la propria apertura a qualsiasi ipotesi di miglioramento o di trasformazione, in un processo di revisione che però spetta soltanto ai soci del Consorzio e che dovrà quindi passare obbligatoriamente attraverso il coinvolgimento degli organi istituzionali (Consiglio e Comitato Direttivo) e della Regione Marche” conclude.

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