Il sociologo Giordani: “L’isteria può essere più pericolosa del coronavirus stesso”

ASCOLI – In tempi di emergenza coronavirus e di quarantena domiciliare, le conseguenze sociali che possono scaturire sono molto complesse da analizzare.

“Siamo solo agli inizi di un fenomeno sociale che si deve ancora comporre. In questo momento non sta nascendo una psicosi, ma una fobia collettiva: quando l’uomo ha paura, nascono comportamenti irrazionali e arriva l’isteria” dice il sociologo Nello Giordani “In queste situazioni un altro fenomeno che si può scatenare è l’individualismo che, unito alla paura, porta al degrado sociale. Purtroppo c’è stata molta superficialità  da parte di tanti e in moltissimi non hanno capito la gravità della situazione” spiega ” In questi duri momenti che stiamo vivendo, deve nascere la solidarietà reciproca: pur stando fisicamente lontani bisogna usare la ragione e allontanare l’isteria che, può essere più pericolosa del coronavirus stesso”.

“L’ansia c’è in tutti, è ovvio, ma il problema principale sta nel fatto che si ha di fronte un qualcosa che non si conosce ed è questo l’aspetto più problematico: se non  riesci a vedere veramente il tuo avversario, ti senti impotente” dice lo psicologo Claudio Travaglini “Al momento  non ho avuto pazienti che si sono lamentate della reclusione casalinga forzata. Quello che cerco di spiegare in questi momenti è accettare una situazione attraverso la spiegazione. E’ importante avere una prospettiva temporale e porsi un obiettivo, ma anche trovare motivo di cambiamento” dice Travaglini ” In determinati momenti anche mantenere intatta la propria rete sociale e di amicizie aiuta a vivere meglio ed è elemento imprescindibile. In questo ambito, anche i social network e le nuove tecnologie ci danno una mano”.

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