Il Vescovo D’Ercole dopo il voto : “E’ necessario superare i dissidi per lavorare tutti insieme”

ASCOLI –  Il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole si rivolge alla cittadinanza dopo l’elezione del nuovo primo cittadino.

“All’inizio della campagna elettorale che ci ha portato a rinnovare il Parlamento europeo e la guida della nostra Città, avevo ricordato che l’azione politica rappresenta un’alta forma di carità sociale. E avevo espresso il desiderio che il nostro diritto-dovere di voto potesse contribuire a migliorare l’attuale situazione che ha veramente bisogno di tutti noi per fare dell’Europa e delle nostre città e paesi una vera e pacifica casa comune.Al termine del ballottaggio per la scelta del primo cittadino di Ascoli, rinnovo questo auspicio facendo i più vivi rallegramenti al nuovo Sindaco Marco Fioravanti, risultato vincitore, augurandogli un mandato ricco di soddisfazioni per realizzare il bene della Città.L’aver compiuto il suo primo atto da Sindaco recandosi in pellegrinaggio alla Cripta di Sant’Emidio, non può che rallegrarmi e, allo stesso tempo, raccomandargli che questo gesto rappresenti un segno e un impegno per agire sempre in spirito di servizio alla nostra cara Ascoli sotto la protezione del suo Santo Patrono” dice D’Ercole

“Desidero rivolgere un saluto anche allo sfidante, l’Ing. Piero Celani, che ha portato avanti con impegno la sua battaglia. Quando si è sconfitti, anche se con amarezza, occorre accogliere con serenità d’animo il risultato delle urne. Ora però è necessario superare i dissidi per lavorare tutti per concorrere a realizzare il Bene Comune.Buttandosi, perciò, alle spalle ogni polemica e ogni contrapposizione, da tutte le parti, è necessario andare nella medesima direzione (ognuno con il suo compito: maggioranza e opposizione) per realizzare il bene della Città che è di tutti e aspetta il contributo di tutti, indistintamente.Assicuro la mia preghiera e, per quanto possibile, il mio contributo affinché, dopo la sfida elettorale, si possa fare di questa Città un laboratorio che rinuncia alla polemica come sistema e assume la cooperazione e il contributo di tutti come stile” conclude il Vescovo.

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