Italia Viva a San Benedetto: «Saremo l’alternativa alla destra e a Piunti»

stop

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Italia Viva si presenta a San Benedetto del Tronto con i nuovi coordinatori territoriali, delineando le future scelte in campo politico.

La squadra. Oltre a Fabio Urbinati, il gruppo dei renziani include i coordinatori provinciali Gianluca Pompei e Maria Stella Origlia, nonché i coordinatori locali Katiuscia Chiappini e Alfredo Spinozzi. In assise, pur senza gruppo consiliare, c’è Tonino Capriotti.

Le alleanze. Difficile capire il reale quadro delle alleanze di Italia Viva. «Siamo una forza antifascista, e per questo ci poniamo contro le destre populiste – dice il capogruppo Urbinati – a livello locale, ci rivolgiamo a tutte quelle forze moderate che non si riconoscono più nel progetto di maggioranza di Piunti. Mi riferisco a Forza Italia, ma anche agli schieramenti civici che l’hanno appoggiata. Di default consideriamo il Pd nostro alleato».

Il programma. Le elezioni si avvicinano. A maggio le regionali, nel 2021 le amministrative sambenedettesi. I renziani iniziano già da ora a snocciolare i punti cardine del futuro programma.

«Facciamo del riformismo e del progressismo il nostro valore aggiunto – dichiara Origlia – Intendiamo individuare le necessità del territorio e trovare soluzioni efficaci e rapide. Siamo il partito del “fare subito”. La velocità con cui Renzi si approccia alle questioni del territorio è emblematica. Le priorità, in Riviera, saranno senz’altro turismo e lavoro».

«Il porto è il cuore della città – si inserisce Chiappini – Va riqualificato. Ma anche la cultura va rilanciata, può essere il motore della nostra città. In tal senso abbiamo numerosi spunti. Dal bonus cultura under 18 agli incentivi per le imprese che investono in cultura.  A livello locale vorremmo dare spazio alle associazioni perché esercitino le loro attività. Ci sono molti luoghi inutilizzati in città. Cultura, d’altronde, significa ascoltare. Non fossilizziamoci sulle appartenenze, ma sulle competenze. In ultimo, ad aver bisogno di aiuto sono le fasce più deboli della società. Penso sia fondamentale tornare a programmare in ambito edilizia residenziale pubblica. Ma penso anche all’azzeramento o ad una forte riduzione delle rette degli asili nido. E non dimentichiamoci della lotta alla ludopatia».

«San Benedetto deve diventare una delle prime realtà imprenditoriali e turistiche d’Italia – aggiunge Spinozzi – Vorrei che fosse il prototipo di una cittadina perfetta. Una città profumata. Bisogna perfezionare il piano del porto. Aprirlo al centro, magari con un’area alberata. E ancora, la viabilità. Abbiamo una ferrovia che attraversa la città per tutta la sua lunghezza. Vogliamo una metropolitana di superficie con fermate intermedie, come in Via Asiago. San Benedetto deve tornare vivibile a livello di traffico. Sul lungomare, non mi dispiacerebbe una zona 30».

«Io lancerei un spot – dichiara Capriotti – quello della “città dei cittadini”. Ad affascinarci, ad esempio, è la gestione dei quartieri. Ognuno di essi dovrebbe avere il proprio punto di riferimento. Dal vigile, al dirigente, al consigliere. Cosa mi ha dato fastidio di più di questa amministrazione? La vendita della scuola Curzi. Era la casa della cultura».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Curti e Terrani: "La candidatura di Mangialardi opportunità per tutti i riformisti". Anche Ameli e Procaccini a favore

Articolo Successivo

Regionali, Italia Viva al Pd: «No ai veti, ma nessuno è autosufficiente»