La Ciip: “L’acqua non c’è. Invitiamo tutti a non sprecarla”

ASCOLI – La Ciip conferma: la situazione della fornitura idrica nel piceno rimane molto critica.

“Ci sono delle difficoltà ma non siamo stati con le mani in mano investendo sugli impianti di soccorso come Castel Trosino e Fosso dei Galli. Se non ci fossero stati questi impianti non avremmo avuto l’acqua” dice il presidente della Ciip Giacinto Alati “L’acqua dei Sibillini è sempre meno ma nelle case non è mancata mai se non per qualche sporadica rottura. Invito tutti a non usarla per riempire le piscine o lavare i terrazzi. Nonostante il Covid e la crisi idrica, gli utili ci sono e il merito è del personale che ha sempre lavorato duramente” dice Alati ” Anche se qualcuno vuole che io vada via, io resto qui, che piaccia o meno”.

“Tutta la depurazione potrà essere gestita dalla Ciip, e può essere un’opportunità che l’azienda si è creata con la sua credibilità” prosegue Alati “L’obiettivo è creare una grande azienda di qualità cercando di abbattere i costi con un unione convergendo su un obiettivo comune. Noi possiamo fare un gran lavoro per il comprensorio”.

” Il problema è che l’acqua non c’è e le due sorgenti principali sono scese del 70%” dice il direttore dell’azienda Giovanni Celani “Gli impianti di soccorso sono diventati adesso impianti stabili. Per soddisfare tre comuni (Ascoli, Maltignano e Folignano, ndr) ci vogliono 160 litri secondo e per andare in deroga serve il consenso del Comitato di Protezione Civile. Molte volte i problemi riguardano gli impianti interni dei condomini e per questo che a volte esce acqua rossa o sporca”

Carlo Ianni, dirigente Area Gestione Acque spiega che ” La sorgente di  Capodacqua è a 200 litri/secondo, mentre Foce di   Montemonaco  è  sotto a 150 litri/secondo. La crisi meteo è paragonabile a quella degli anni 80/90 ma in quel periodo Montemonaco, ad esempio, era a 450 litri secondo” spiega “Il gap è dovuto anche al sisma e abbiamo potuto rimediare con gli impianti di soccorso: Fosso dei Galli è a 70 litri/secondo. Ci sarebbe la possibilità di fare sondaggi per nuovi pozzi sempre nella zona di Montemonaco e anche a Capodacqua potrebbero esserci nuove possibilità” spiega “Ascoli, Maltignano e Folignano sono riforniti da Castel Trosino e il razionamento notturno non riguarderà queste città ma altre zone della vallata”

 “Il metodo tariffario in atto nasce dal referendum del 2011 quando è stato deciso che l’acqua è un bene pubblico” dice Cesare Orsini Dirigente Area Risorse ” La tariffa dell’acqua funziona sul full cost recovery:  gli utili che facciamo, in realtà , non sono come chi fa altre attività, con i nostri utili ci paghiamo le rate dei mutui e avere il cash flow che consente la liquidità e devono essere investiti secondo le direttive dell’autorità d’ambito”
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