La Lega sull’ospedale unico: “E’ una scelta totalmente fallimentare. Il campanilismo non c’entra”

ASCOLI – Anche la Lega dice la sua sul tanto discusso ospedale unico di Spinetoli.

“Il Partito Democratico attraverso i suoi massimi rappresentanti amministrativi, ha stabilito che nella provincia di Ascoli  ci sarà un unico ospedale posizionato nella frazione Pagliare di Spinetoli. Ciò significherebbe la morte dei due ospedali.  Concentrare tre ospedali in una provincia di poco sopra i 200 mila abitanti sarebbe finanziariamente insostenibile.  Quindi o l’ospedale di Pagliare oppure quelli di Ascoli e San Benedetto. Chi dice il contrario dice il falso” dice il commissario provinciale  Andrea Antonini.

“Questa premessa basterebbe da sola per giustificare ogni tipo di opposizione alla scellerata decisione proveniente da Ancona: privare le due massime cittadine provinciali dei loro nosocomi, significa produrre un disservizio ai malati e ai loro parenti oltre a provocare un danno economico di proporzioni inimmaginabili. Sarebbe in sostanza favorire l’indotto economico verso un paese massacrando l’economia di due città. Strategicamente è una scelta fallimentare al netto di qualsiasi campanilismo” prosegue Antonini.

“I tanti comitati ambientalisti che vigilano, che ne pensano di milioni di metri cubi di cemento che verrebbero utilizzati in aree a vocazione agricola e vicine a corsi d’acqua ad alto rischio di esondazione ? A quanti milioni di euro ammonterebbe l’investimento al netto dell’intervento del privato?  Secondo noi, la Regione avrebbe dovuto concentrare ogni tipo d’investimento sul potenziamento dei due nosocomi esistenti di Ascoli e San Benedetto”.

Prosegue Antonini “Il Piceno è oggettivamente penalizzato dalle politiche dell’Asur regionale. E proprio questa attuale organizzazione del sistema sanitario marchigiano che non va bene. C’è un’esigenza chiara di riportare la sanità nel territorio, più vicina alle reali esigenze e bisogni del malato. Bisogna interpretare la mission della Legge Balduzzi, e non solo negli aspetti che a seconda della convenienza politica del momento sono richiamati.   Mission che chiede un coordinamento efficace del sistema sanitario nell’interesse esclusivo del paziente. Paziente che in questo lembo della regione non può vedersi aumentare il rischio di morire per un’emorragia perché deve sperare di essere trasferito in tempo ad Ancona per salvarsi”.

“Investimenti sul personale, abbattimento delle liste di attesa, maggiore coinvolgimento del privato, realizzazione delle case della salute con il contributo del medico di base, allentando così anche la pressione sui Pronti Soccorso, attenzione alle necessità delle aree montane. Tutto ciò va contro il modello di centralizzazione  voluto dalla Giunta Ceriscioli con la complicità di ciechi politici nostrani, a favore di un’attenzione diffusa su tutto il territorio, la qualità dei servizi, il potenziamento dell’esistente che reclama fortemente la Lega del Piceno” conclude l’esponente del Carroccio.

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