La mamma sgomberata viene sfrattata: ha contattato “Le Iene”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Occupò una casa dell’Erap nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli. E venerdì è stata sgomberata con grande dispiegamento delle forze dell’ordine (LEGGI QUI). La mamma di quattro figli è tornata a vivere con il marito in via Piave a Porto d’Ascoli, ma sul contratto d’affitto incombe uno sfratto che verrà eseguito il 27 marzo. Ora ha contattato “Le Iene” per raccontare la sua drammatica storia di moglie e mamma con uno sfratto esecutivo ormai imminente. Il marito si trova ai domiciliari ed ha una invalidità dell’85%. Lei si chiama Tiziana, ha 40 anni ed è originaria della Calabria.
“I problemi iniziarono – racconta la donna – quando mio marito, che aveva un esercizio commerciale, fu arrestato. Ma avevamo tre figli, di cui due minorenni. Mi rivolsi al Comune che mi mise in contatto con l’associazione Hora et Labora. A dicembre 2015 ci sistemò in un residence di via dei Laureati, in quei giorni ero rimasta incinta del quarto figlio. L’associazione a un certo punto cominciò a non pagare più le bollette dell’acqua e del gas che furono staccate. Nonostante ciò, a fine settembre 2016 fummo sfrattati, nonostante ci fosse una bambina nata da poco”.
Secondo quanto riferisce Tiziana, l’associazione Hora et Labora sistemò  il nucleo famigliare in un appartamento popolare di via Puglia, ma poi arrivò lo sfratto perché l’alloggio doveva essere ristrutturato. La famiglia si trasferì in via Piave a Porto d’Ascoli. Ma qualche settimana fa la donna ha portato con sé la piccola di un anno e mezzo ed ha occupato un alloggio popolare dell’Erap in via Gronchi.
“Presi questa decisione – spiega Tiziana – perché avevamo ricevuto l’ingiunzione di sfratto esecutivo e dovevamo trovare una sistemazione per la famiglia, visto che non riceviamo più aiuto. Per fortuna ci sono persone di buon cuore che non ci abbandonano, come il commissariato di pubblica sicurezza e i carabineri di Porto d’Ascoli che qualche volta ci fanno la spesa. Inoltre, siamo fuori dalla graduatoria comunale delle case popolari e l’amministrazione di San Benedetto sostiene le famiglie disagiate con un contributo di due mesi di affitto, ma una tantum. Io lavoro con un contratto a chiamata di alcune ore a settimana”.
La famiglia vive queste ultime settimane drammatiche in via Piave, in un appartamento poco confortevole.
“Mio marito è invalido all’85%, la ragazza di 23 anni ha una patologia invalidante, il bambino di 7 anni è affetto da una malattia seria. Ed ora ci buttano in mezzo alla strada. Non c’è rimasto che scrivere alle Iene. La redazione della trasmissione di Italia 1 ci ha risposto che sta valutando il caso”.

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