La sentenza sul Mercato ittico dà sicurezza ai sindaci nel riordino del personale

mercato ittico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – I sindaci possono agire in autonomia nel riordino del personale interno. Si può interpretare in questa maniera  la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso di Maria Grazia Villa, ex direttore del Mercato ittico di San Benedetto. La dipendente dell’ente rivierasco aveva impugnato gli atti con i quali l’amministrazione guidata dal sindaco di centrosinistra, Giovanni Gaspari, aveva soppresso il ruolo del direttore del Mercato ittico e l’aveva trasferita al settore Servizi al cittadino e alla persona. Prima il Tar delle Marche poi il Consiglio di Stato hanno respinto i ricorsi della Villa.

La sentenza specifica che “il Comune appellato ha fatto legittimo esercizio della sua potestà regolamentare in materie attribuite alla sua competenza, ovvero in materia di ordinamento e organizzazione degli uffici dell’ente locale, provvedendo con gli atti di cui si chiede l’annullamento a rimodulare l’assetto delle funzioni attribuite al direttore del mercato. Del resto, anche l’art. 4 comma 2 della Legge regionale Marche prevede che “nelle materie oggetto della presente legge sono di competenza dei Comuni singoli o associati tutte le funzioni amministrative non espressamente riservate ad altri enti”, mentre l’art. 50 della stessa Legge statuisce che “il Comune nel cui territorio è situato il mercato approva il regolamento prima dell’entrata in funzione del mercato medesimo”.

E ancora: “Il Collegio ritiene che le modifiche apportate al regolamento Comunale sono espressione del legittimo esercizio della potestà regolamentare dell’Ente in materie riservate alla sua competenza”. Sulla soppressione del direttore del Mercato ittico: “Scelta motivata, dunque, proprio dall’esigenza di rispettare ed attuare le regole in tema di patto di stabilità mediante razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratiche e amministrative, riduzione dei costi di gestione e accorpamento di uffici”. L’ulteriore puntualizzazione della sentenza: “Si tratta, con tutta evidenza, di aspetti non sindacabili in sede giurisdizionale poiché inerente a profili connotati da piena discrezionalità amministrativa in ordine alla modalità di realizzazione degli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità perseguiti dall’Amministrazione”. Dunque, il Comune ha agito in maniera corretta nel fare svolgere i compiti del direttore ad un dirigente. L’attuale dirigente del Mercato ittico è il responsabile della cultura, Pietro D’Angeli.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Alba Adriatica, sindaca scrive al prefetto e arma i Vigili: “I cittadini hanno diritto sicurezza”

Articolo Successivo

La Lega Nord a Spinetoli contro il centro immigrati. Castagna: "Fermiamo il business"