La sottostazione di via Piemonte verrà dismessa: “Un centro sociale al posto dei tralicci”

sottostazione ferroviaria sbt

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se ne parla da almeno quarant’anni, ma ora sembra sia la volta buona: la sottostazione ferroviaria di via Piemonte sarà dismessa. Ovvero: Rfi ha progettato e finanziato la disalimentazione dei tralicci dell’alta tensione, necessaria per rifornire la rete ferroviaria. L’impianto verrà decentrato all’interno, nei pressi di Maltignano. Il disegno rientra nel programma per l’elettrificazione della tratta Ascoli-Porto d’Ascoli. Lo hanno riferito esponenti del Partito Socialista locale, regionale e nazionale a San Benedetto del Tronto, durante un incontro con i giornalisti al Caffè Florian, nell’ambito della campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo. Promesse elettorali? Sembra di no. Fa parte dell’intesa tra enti pubblici e Rfi per modernizzare la rete ferroviaria e migliorare  la qualità della vita. I tralicci della sottostazione di via Piemonte generano campi magnetici e si trovano in prossimità del plesso scolastico di via Asiago.

Ad annunciare quello che potremmo definire un “avvenimento” per la città delle palme è stato Lorenzo Catraro, responsabile nazionale della sezione “infrastrutture” del Psi, affiancato da Maurizio Cionfrini (segretario regionale), Boris Rapa (consigliere regionale), Moreno Pieroni (assessore regionale al turismo), Umberto Pasquali (segretario di San Benedetto), Francesco Maroni (segretario provinciale), dalla capolista alla Camera dei deputati Francesca Marconi Sciarroni e dal candidato al proporzionale al Senato Emidio Luzi. La lista si chiama Insieme ed è un’aggregazione con Verdi e civiche.
Ma il progetto di Rfi non prevede lo smantellamento dell’impianto. Cioè: l’alta tensione non passerà più in via Piemonte, il sito però rimarrà. Finirà nel degrado? Rfi lo utilizzerà per altre funzioni? I socialisti si appellano al sindaco Pasqualino Piunti “affinché apra un tavolo di trattativa con le Ferrovie, con l’intento di acquisire la sottostazione per ricarvarci un centro socio-culturale”. Per quanto riguarda i dettagli del progetto, i tempi e le risorse non sono state fornite info, ma hanno assicurato che il progetto è stato approvato e finanziato.
Lo smantellamento della sottostazione di via Piemonte è stato un motivo ricorrente a partire dagli anni Settanta. Nel 2000 la giunta Perazzoli approvò i Prusst che prevedevano il trasferimento in collina dell’impianto. Ma i Prusst furono bocciati dall’amministrazione Martinelli. Il trasferimento della sottostazione tornò alla ribalta alla fine degli anni 2000 quando l’amministrazione Gaspari programmò la maxi variante urbanistica, che però non ebbe seguito per via dell’opposizione interna al centrosinistra.

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