Lavoro, Cgil Marche: “Licenziamenti aumentati a dismisura nel 2016”

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Nelle Marche la Cgil ha raccolto 32mila firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare sulla Carta dei diritti e sui referendum abrogativi. La Cgil ha proposto due referendum abrogativi: uno per cancellare le norme sui voucher e l’altro per tutelare i lavoratori degli appalti che, nelle Marche, sono stimati intorno ai 42mila di cui 13mila nei servizi socio-sanitari e assistenziali, 10mila nelle pulizie e nelle mense, 7mila nella logistica e trasporti e 12mila nell’edilizia. Anche nel Piceno la Cgil ha lanciato la sua campagna referendaria presentando i dati spaventosi sull’occupazione del nostro territorio e sui voucher: 850 mila i voucher utilizzati nel solo 2016 nella provincia di Ascoli. Un incremento del 28% rispetto al 2015.

ASSUNZIONI  – Nel 2016  diminuiscono in tutta la regione. Il calo è soprattutto per quelle a tempo indeterminato, soprattutto per la provincia di Pesaro e Urbino. Nel dettaglio, nelle Marche, le assunzioni nel 2016, secondo i dati dei centri per l’Impiego ed elaborati dalla Cgil Marche, sono state  142.445 e cioè  il 13,4% in meno rispetto al 2015. Diminuiscono le assunzioni in ogni tipologia di contratto, ad eccezione del contratto di apprendistato che torna a crescere del 9,6%, passando da 6586 assunzioni a 7218.  Crollano i contratti a tempo indeterminato e diminuiscono pesantemente anche quelli a tempo determinato. Per i primi, si determina una diminuzione di oltre 10.000 contratti in un solo anno, da 28.400 del 2015 a 18.000 del 2016. I contratti a termine calano del 5,2% cioè da 102.000 a 94.000. Due terzi dei nuovi assunti è a tempo determinato, la conferma di una precarietà dilagante; solo il 12% è a tempo indeterminato. Osserva Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche: “Svanito definitivamente l’effetto del Jobs Act, ora l’occupazione nelle Marche va drammaticamente in picchiata. Il calo più forte di assunti a tempo indeterminato si registra nella provincia di Pesaro Urbino con un – 40,4%”.

I SETTORI – Gli assunti nei settori manifatturieri diminuiscono del 16%, e, nello specifico, quello più marcato è nel settore metalmeccanico (-22,6%). Diminuiscono le assunzioni anche nei servizi, segnando un -14%; nel settore delle costruzioni, il calo è più contenuto ma è comunque alto e si attesta sul – 13,5%. L’unico settore che tiene è quello dell’agricoltura dove vengono assunte come nel 2015 circa 16.000 persone.

LICENZIAMENTI –  Nelle Marche, aumentano a dismisura i licenziamenti  per giusta causa e giustificato motivo soggettivo e passano rispettivamente da 845 del 2015 a 1.426 del 2016 e da 319 del 2015 a 565 del 2016. Complessivamente, nelle due tipologie di licenziamento disciplinare, l’aumento nella regione si attesta al 71%. La provincia dove aumentano di più i licenziamenti disciplinari è quella di Fermo con una percentuale di aumento del 102%.  Anche questo è dovuto alla liberalizzazione dei licenziamenti e alla sterilizzazioni dell’art.18 voluta dal Governo con il Jobs Act.

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