Le retare, i trabaccolari, “Nuttate de lune”: ecco i nuovi nomi di strade e parchi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune dà un nome a strade e aree che ne sono sprovviste. l’Amministrazione intende ricordare tradizioni, fatti, personaggi della storia e cultura sambenedettese.

Zona faro, strada di congiunzione tra viale Marinai d’Italia e via Temistocle Pasqualini, viene dedicata ad Attilio Bruni, co-autore del motivo tradizionale “Nuttate de lune”. Ha scritto tantissime altre opere, anche l’inno per la tradizionale festa della Madonna della Marina. A lui si deve anche la ripresa della Banda Cittadina con scuola specifica.

Zona molo sud, nuovo parco nei pressi del pennello alla foce del torrente Albula. Prende il nome di “Giardino nuttate de lune”. Scritta da Ernesto Spina (musicata da Attilio Bruni) e rappresentata per la prima volta la sera del 9 agosto 1931, Nuttate de lune è diventata l’inno della Città e dei sambenedettesi che nei suoi versi struggenti e malinconici vi riconoscono la loro storia più intima, quella marinara.

Zona Ponte Rotto. Si tratta di due strade parallele che collegano via  Manara con via Madonna della Pietà, immediatamente ad ovest del tracciato autostradale A14. La prima traversa diventa via Ponte Rotto, in ricordo dello straripamento del torrente Albula che il 6 luglio 1898 nell’esondare, oltre a rompere l’unico ponte della borgata, rovinò irrimediabilmente la vecchia chiesa della Madonna della Marina sita, all’epoca, all’imbocco dell’attuale via Crispi. Da quell’anno, per voce popolare, la borgata rurale “Madonna della Pietà” poi nota come “Borgo Trevisani” prese il nome di “Ponte Rotto”. Lo stesso ponte venne poi di nuovo distrutto nel giugno 1944 dai tedeschi in ritirata.

La seconda traversa viene denominata via delle Retare. Lungo la strada principale della borgata per tutto il Novecento decine e decine di fandèlle sambenedettesi assieme alle loro madri, amiche, comari e nonne, erano solite confezionare le reti per l’industria peschereccia a cottimo o dietro richieste specifiche di armatori locali. Doveroso omaggio alla donna sambenedettese, perno assoluto della società marinara del tempo.

Zona porto. La strada di congiunzione tra via Bragadin e via Manin prende il nome di via dei Trabaccolari, in ricordo dei pescatori sambenedettesi che emigrarono a Viareggio all’inizio del secolo scorso.

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