L’ex difensore Marino: “Ad Ascoli ho lasciato il cuore, un giorno spero di tornare a vestire la maglia bianconera.”

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Antonio Marino, nato a Mazara del Vallo, il 9 Agosto 1988, ha difeso i colori bianconeri per due stagioni dal 2009 al 2011 collezionando 46 presenze e una rete. Cresciuto nelle giovanili dell’Udinese. Ha vestito le maglie di Juve Stabia, Reggina, Varese e Cittadella. In questa sessione estiva di calciomercato è stato ingaggiato dall’Unione Venezia, che potrà rivestire il ruolo da protagonista nel girone A di Lega Pro.

Salve Antonio, ci racconta delle sue due stagioni ad Ascoli?

“Sono stati sicuramente gli anni più importanti da giocatore che ho vissuto, ad Ascoli sono stato benissimo. La prima stagione ero un giovane che veniva dalla Lega Pro, è stata una stagione di crescita in cui sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio, mentre la seconda è stata quella più bella sia dal punto di vista di squadra per la salvezza raggiunta con 8 punti di penalità e sia dal punto di vista personale perché ho giocato tanto e da protagonista”.

Lei è cresciuto nel settore giovanili dell’Udinese, quanto è stato importante?

“L’ Udinese è stata una tappa fondamentale perché mi ha preso dall’ Eccellenza e mi ha dato la possibilità di disputare un ottimo campionato Primavera e di allenarmi costantemente con la prima squadra al fianco di campioni veri. Qualche panchina, ma purtroppo è mancato l’esordio in A”.

Ci svela il segreto che permette all’ Udinese di sfornare così tanti talenti?

“L’Udinese ha tantissimi osservatori all’ estero e in Italia, sanno far crescere bene i giovani sapendoli aspettare. Purtroppo sono sempre giovani stranieri ad avere un occasione in serie A, a discapito di tanti giovani italiani”.

A Reggio Calabria non è stato un periodo semplice tanto che ad ottobre ha rescisso il contratto, che ci può dire?

“L’esperienza a Reggio era iniziata benissimo perché fino a gennaio avevo sempre giocato e la squadra era nei play-off, poi a febbraio c’è stato un cambio in panchina e l’arrivo di altri difensori. Da lì ho iniziato a giocare meno ed ho subito 2 infortuni muscolari che mi hanno fatto stare fuori tanto, finendo ai margini della squadra. Non per esser polemico o presuntuoso ma la squadra a fine anno è arrivata 9 punti fuori dai play-off”.

Come valuta la scelta di Tavecchio alla presidenza della FIGC?

“Per quanto riguarda Tavecchio di sicuro non parte con i favori generali, anche perché da quest’anno sarà dura squalificare un giocatore o una curva per insulti razzisti, visto che il Presidente della FIGC può. L’Italia è allo sbando, in qualsiasi settore e ormai non mi meraviglio più di niente. Detto questo, adesso che è stato eletto di sicuro ci aspettiamo tutti grossi cambiamenti per far tornare il calcio italiano ai massimi livelli”.

Il ricordo più bello che conserva dell’Ascoli?

“Ho tanti ricordi bellissimi ad Ascoli, però su tutti dico la vittoria nel derby ad Ancona con il gol al 95° e tutta la festa al casello di San Benedetto e poi l’ultima partita con la Triestina vinta 3 a 0 che ci ha permesso di salvarci e di far festa insieme a tutta la città a Piazza Arringo”.

Che ne pensa della nascita di questa nuova società e della squadra?

“Per quanto riguarda il nuovo Ascoli sono abbastanza contento e ottimista. Bellini ha saputo dare entusiasmo e soprattutto una buona programmazione a questa società e ai suoi tifosi, me compreso. Adesso ci vorrà un po’ di pazienza per riportare la squadra e la città di Ascoli nella categoria che merita”.

In pochi mesi è passato dal Varese al Cittadella, come mai?

“Varese è stata un esperienza sfortunata perché mi sono infortunato appena arrivato. In seguito visto l’esonero di Castori che mi aveva voluto con lui, non sono rientrato nei programmi della società e sono andato al Cittadella”.

La sua semplicità è un modello remoto nel calcio moderno…

“Sono una persona semplice, diverso dallo stereotipo di calciatore perchè conservo in me i valori che la mia famiglia mi ha insegnato”.

Ora è iniziata l’avventura con il Venezia, cosa si aspetta da questo campionato?

“Quest’anno ho accettato subito la proposta del Venezia, anche se in Lega Pro avrei giocato solo per l Ascoli. Però qui la società ha fatto un bel progetto ed è stata costruita una squadra che lotterà sicuramente per i vertici della classifica”.

Che ruolo potrà rivestire l’Ascoli nel prossimo campionato?

“L’Ascoli quest’anno ha l’obbligo di provarci. É stata costruita un ottima squadra composta da tanti buoni giocatori tra cui Pirrone e Perez che sono due ragazzi con cui ho giocato insieme e che spero facciano le fortune dell’Ascoli”.

Le sue ambizioni future?

“Le mie ambizioni sono sempre le stesse, giocare in serie A è il sogno di tutti. Per quest’anno però ho voglia di giocare e rilanciarmi per conquistare di nuovo la serie B. Il massimo sarebbe farlo con il Venezia”.

Un saluto ai tifosi del Picchio…

“Ai tifosi sarò sempre grato. Anche quest’anno quando sono venuto a vedere Ascoli-Perugia ho sentito il loro affetto nei miei confronti. Ho già detto anni fa che ad Ascoli ho lasciato il cuore e quindi spero di tornarci presto a giocare e magari essere l’ultima maglia che indosserò. Un abbraccio grande a tutti i tifosi del Picchio e un ricordo per Lorenzo dell’Hotel la Corte del Sole, un caro amico che quest’anno purtroppo ci ha lasciato”.

Raffaele Casola

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