Macerie del sisma, l’economia circolare non convince

MONTEPRANDONE – Una “gara” per scovare i siti in cui vengono depositate le macerie del sisma per essere trattate. Ormai i cittadini si appostano giorno e notte muniti di fotocamera o videocamera, per immortalare i cumuli di materiale che arrivano con i camion dal cratere. Immagini che fluttuano tra la zona industriale del quartiere Agraria di Porto d’Ascoli e Centobuchi, su una stessa linea geografica immaginaria.
L’ultima segnalazione, in ordine di tempo, perviene da Marcello Gabrielli, un cittadino di Monteprandone che commenta una foto notturna della zona industriale di Centobuchi. Gabrielli riferisce di essere portavoce di alcuni residenti. E si rivolge al presidente della Provincia di Ascoli Piceno Paolo D’Erasmo: “Che bella l’economia circolare”, ironizza Gabrielli.  “Circola bene tra l’Agraria ed l’ex Malavolta: qui circola che è una meraviglia”.
D’Erasmo ha dichiarato sui media che gli abitanti dell’Agraria vanno tutelati. “Non pensa che anche quelli di Monteprandone – chiosa Gabrielli – possano essere danneggiati e dunque protetti? Il principio di prossimità mica dice che i sassolini devono stare in prossimità dell’Agraria. Dice piuttosto che gli inerti debbano essere trattati nelle zone prossime al cratere. Guardi un po’ dove finisce la materia prima seconda dell’Agraria? (foto). In prossimità di un’industria alimentare  e non molto distante dalle abitazioni. Un sistema che mette in imbarazzo”.
Conclude Gabrielli: “Cominciamo a riportare gli inerti da dove provengono, perché questo girotondo dell’economia circolare a quanto pare ha segnato solo i confini della nostra pazienza. Ma noi non ci fermeremo qui”.

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