Macerie sisma, la Regione Marche sospende tre aziende dopo i controlli Arpam

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Macerie del sisma. Se ne parla ancora. Tornano in primo piano perché al centro di smistamento di Monteprandone, gestito dalla società partecipata Picenambiente Spa, è apparso un cartello sui cui c’è scritto che a tre aziende è fatto divieto di caricare i materiali provenienti dalle zone  terremotate. Si tratta della TCS, Lupi Vincenzo e Mannocchi.  Il provvedimento è stato emanato a seguito dei controlli eseguiti dall’Arpam.
“Sono stati fatti tanti accertamenti alla varie aziende – spiega l’amministratore delegato di PicenAmbiente, Leonardo Collina – per verificare se tutto sia in regola. Quando qualcosa non quadra vengono  adottati provvedimenti, come la sospensione temporanea dell’autorizzazione. In questi casi, in verità non gravi, la Regione chiede integrazioni. Una volta che ci si adegua alle richieste si torna alla normalità con il ripristino dell’autorizzazione”.
La Regione ha stipulato la convenzione con otto ditte del Piceno per la messa in riserva e il trattamento delle macerie del terremoto. Queste hanno sottoscritto il contratto con la PicenAmbiente per il ritiro dei materiali. A tre aziende è stata sospesa l’autorizzazione per prelevare e trattare le macerie del sito della PicenAmbiente. Perché le sospensioni? A quanto risulta, la Dimensione Scavi, tramite il legale Gabriella Ceneri, ha fatto richiesta alla Regione di accesso civico agli atti per conoscere i motivi dei provvedimenti.
Per potere lavorare le macerie del sisma è necessaria anche l’autorizzazione della Provincia di Ascoli Piceno. “In questa fase – spiega Paolo D’Erasmo, presidente della Provincia – l’ente non può intervenire perché c’è la Regione che sta provvedendo: non possiamo interferire. La Provincia esegue i controli ed emana provvedimenti. Quando troviamo irregolarità inviamo la diffida e diamo dieci giorni per mettersi in regola, prima di sospendere le autorizzazioni”.
Ancora D’Erasmo: “In merito ai tre provvedimenti, ci sono le indagini della Regione e dell’Arpam, dato che si debbono fare rispettare le prescrizioni che sono molto rigide. I controlli – conclude il presidente della Provincia – vengono eseguiti in tutte le ditte che trattano le macerie del terremoto, perché per prima cosa dobbiamo tutelare la qualità della vita dei cittadini”.

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