Maltempo, si contano i danni. Fioravanti: “Chiederemo lo stato di calamità”

ASCOLI – Il capoluogo cerca di fare la conta dei danni dopo la terribile giornata di maltempo di giovedì. Un tale fenomeno atmosferico di questa portata si è verificato molto raramente e in molti lo accostano ai più sempre frequenti eventi legati ai cambiamenti climatici che si stanno verificando in varie parti d’Italia.  Il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti  spiega che «L’Amministrazione sta costantemente monitorando la situazione del territorio comunale, tutti gli addetti ai lavori sono impegnati nella pulizia e nel ripristino delle condizioni di normalità dopo il grande maltempo di giovedì che ha colpito la nostra città» dice il primo cittadino, « Gli operatori di Ecoinnova hanno provveduto ad aprire i tombini ed effettuare, dove era possibile, una tempestiva pulizia. Altri tre operatori ecologici sono intervenuti in orario straordinario dalle 18 alle 23 di giovedì per sistemare con la macchina spazzatrice le principali vie interessate dal nubifragio» dice il Sindaco, « Dalle strade sono stati rimossi alcuni alberi caduti, rami, fogliame, fango e detriti vari. Ieri mattina poi si sono nuovamente messi a lavoro 30 dipendenti di Ecoinnova, che hanno provveduto a effettuare un’ulteriore pulizia lungo le strade del centro storico e dei quartieri della città. Gli operatori stanno continuando a eseguire lavori anche attraverso l’utilizzo della macchina spazzatrice, su marciapiedi, strade e tombini. Le operazioni proseguiranno anche nella giornata di oggi, con l’obiettivo di ripristinare nel minor tempo possibile le condizioni di piena sicurezza e fruibilità del territorio» ha aggiunto il Sindaco. L’ Amministrazione sta cercando anche di capire perché la  Protezione Civile regionale non ha diramato nessuna allerta meteo: l’ultimo bollettino, infatti, risale allo scorso 13 agosto, quando non ci fu nessun problema. Dopo la conta dei danni verrà richiesto lo stato di calamità naturale.

Anche l’agricoltura ha fatto i conti con grandine e vento.  Come spiega Ugo Marcelli presidente della Confederazione Italiana Agricoltori provinciale «Bisogna ancora quantificare l’entità dei danni al nostro settore. Avremo un quadro chiaro tra qualche giorno. Nella frazione di Poggio di Bretta  la grandine non c’è stata e non ha colpito la nostra coltivazione di olive. Anche l’uva, altra coltivazione del periodo, ha sicuramente risentito del maltempo» spiega Marcelli, « Gli agricoltori segnalano i problemi ai Comuni, che poi chiedono alle Regioni se può esserci lo stato di calamità naturale, noi possiamo prendere soltanto alcune precauzioni, ma se avessi sistemato le reti anti grandine, i danni sarebbero stati peggiori perché il vento fortissimo avrebbe creato danni doppi».

Super lavoro anche per i Vigili del Fuoco, il cui centralino è stato letteralmente invaso di telefonate da parte dei cittadini. Dal Comando di Via del Commercio spiegano che « Ieri abbiamo eseguito circa 70 interventi e 30 sono ancora da compiere: in totale ne avremmo eseguiti 100. E’ praticamente successo di tutto: dalla grandine copiosa a Roccafluvione e Venarotta ai vetri rotti che hanno minacciato di cadere sulla strada» dicono i Vigili del Fuoco, « Sempre la grandine ha ostruito l’ingresso di molte abitazioni, mentre la pioggia intensa ha allagato vaste zone del

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