Marzonetti (Pd): “Un Consiglio aperto sul ‘caregiver’ familiare”

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel Consiglio comunale del 26 agosto, gli esponenti della lista civica Ripartiamo da Zero Giorgio De Vecchis e Andrea Sanguigni hanno presentato una mozione per sollecitare il riconoscimento professionale anche dal punto di vista economico dei caregiver familiari, ossia di chi, volontariamente e gratuitamente a seguito di legami affettivi, si prende cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza in quanto malato, fragile o disabile, e che quindi necessita di aiuto. I familiari delle persone diversamente abili spesso impegnano l’interezza del proprio tempo e sono impossibilitati a mantenere un lavoro fisso per sostenere le spese di casa.

Nella proposta i consiglieri comunali hanno chiesto l’impegno dell’Amministrazione affinché si prodighi a livello provinciale, regionale e nazionale nel portare avanti la richiesta di approvazione della legge in Parlamento.

Il consigliere Pasqualino Marzonetti (Pd) è intervenuto sottolineando l’importanza della mozione ma anche la necessità di dare voce, in un Consiglio Comunale aperto, ai reali attori della questione al fine di avere una percezione quanto mai reale.

“Auspico – spiega il neo consigliere del Pd – a seguito dello stesso, la nascita di un’associazione che possa essere una rete di riferimento per il caregiver familiare, in quanto la stessa potrà avere l’opportunità di dialogare in maniera diretta e concreta con l’Amministrazione”.

Secondo Marzonetti sarebbe una soluzione importante per meglio assicurare l’informazione, l’orientamento e l’affiancamento nell’accesso ai servizi necessari ai fini assistenziali, per una formazione e un addestramento finalizzati al corretto svolgimento del lavoro di cura. L’associazione fornirebbe anche un supporto utile ad evitare l’isolamento, individuerebbe più facilmente soluzioni condivise nelle situazioni di emergenza personale od assistenziale segnalate dal caregiver familiare, garantirebbe la domiciliazione delle visite specialistiche nei casi di difficoltà di spostamento dell’assistito, il tutto in collaborazione con la ASL.

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