Maturità, studente sorpreso con il telefono e bocciato: ricorso al Tar

Rischia di dover ripetere l’anno un giovane ascolano che frequenta il liceo scientifico “Orsini”, scoperto durante l’esame di maturità mentre utilizzava il proprio smartphone. Il 19enne, durante la seconda prova, ha tirato fuori dalla tasca il proprio cellulare probabilmente per cercare una soluzione. Durante la ‘furbata’, però, la presidente della commissione lo ha richiamato, ha controllato cosa stesse facendo e ha deciso di ritirargli la prova. Successivamente è stato avvertito l’ispettore ministeriale, il quale, valutata la situazione, ha deciso di annullare l’esame del ragazzo, che dunque è stato bocciato e sarà costretto a ripetere l’anno. Secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, qualora uno studente venga beccato con il cellulare mentre svolge gli esami, è obbligatoria l’esclusione da tutte le prove di esame.

Quando la presidente della commissione d’esame ha ritirato lo smartphone allo studente, sembrerebbe che all’interno ci fosse una foto della traccia della prova che il giovane stava sostenendo. Qualcuno ha pensato che fosse la mamma (docente proprio nello stesso istituto) ma è difficile al momento dimostrare che sia stata effettivamente lei visto che il messaggio non è partito dal suo numero di telefono.

Il ragazzo il giorno della terza prova si è presentato in aula insieme al suo legale pronto ad effettuare l’esame, ma i docenti non hanno accolto tale richiesta poiché a loro avviso il giovane era già stato bocciato dalla commissione dopo il parere dell’ispettore ministeriale. Ora la palla passa in mano al tribunale amministrativo regionale che dovrà esprimersi in tempi brevissimi, visto che gli esami orali sono già cominciati. Qualora fosse accolto il ricorso presentato dai genitori del ragazzo, quest’ultimo dovrà ripetere da solo la seconda e terza prova e l’esame orale. 

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Arriva CityUser, un'app per essere informati su eventi e notizie di Monteprandone

Articolo Successivo

Le intercettazioni di Graviano dal carcere di Ascoli ammesse al processo Stato-mafia