Migranti, Ameli (Pd) sul sistema Sprar: “E’ a costo zero ed è utile alla comunità”

ASCOLI PICENO –  Il capogruppo in consiglio comunale del Pd Francesco Ameli critica l’Amministrazione Comunale in merito alla mancata adozione da parte dell’Arengo del sistema SPRAR, il servizio del Ministero dell’interno che gestisce i progetti di accoglienza, di assistenza e di integrazione dei richiedenti asilo a livello locale.

Ameli sottolinea che  “Non aderendo allo SPRAR il comune di Ascoli Piceno ha deciso di subire senza possibilità di un vero intervento, il fenomeno della presenza di migranti in città attualmente ospitati in CAS, figli di un bando che non pone limiti ai numeri dell’accoglienza per ogni comune. L’adesione al progetto SPRAR da parte del Comune di Ascoli Piceno comporterebbe una diminuzione di circa 80 migranti (oltre il 30%) rispetto agli attuali presenti in città e soprattutto, la progettazione congiunta tra gli enti gestori ed il Comune, consente di far scegliere all’ente locale cosa accade nella comunità cittadina riguardo l’immigrazione e l’accoglienza. Si evita così di far gestire totalmente le scelte sulla città a soggetti non necessariamente del territorio locale, i quali a volte, confondono l’umanità con il business, senza dimenticare che il contributo di 500 euro a migrante che lo Stato eroga al comune ospitante, rappresenta una possibilità di spesa per settori esterni all’immigrazione senza il vincolo di bilancio.Inoltre, i migranti sarebbero impegnati in percorsi di vera integrazione ed in servizi utili al Comune ed ai cittadini (manutenzione patrimonio cittadino, orti sociali a sostegno di famiglie bisognose, percorsi linguistici etc).Tutto ciò ha un costo praticamente nullo, dato che le risorse nazionali coprono il 95% del progetto ed il restante 5% può essere fornito dall’ente locale come servizi”

Prosegue Ameli, “Ascoli ha un’opportunità: dimostrare di svolgere il ruolo di capoluogo di Provincia iniziando un’azione di coinvolgimento anche di altri enti locali, a partire dai comuni dell’Unione della Vallata del Tronto che hanno già annunciato la loro adesione allo SPRAR mettendo in campo una rete di “solidarietà istituzionale” che porti all’attivazione delle quote in tutto il territorio per arrivare ad avere “tutti un po’ “piuttosto che quasi la metà dei migranti provinciali presenti nel Comune di Ascoli”.

 

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